DELLA STORIA ROMANA 1B1 degli illustri Oratori (i), era figlio di Marco, console di Roma, 1’ anno 58y con Quinto Elio Peto: egli fu prima edile, e il suo merito gli dava diritto alle prime cariche della repubblica, quando fu da morte rapito alla metà di sua carriera. Lo stesso Cicerone ci fa sapere che cotesto tribuno si rese celebre colla sua eloquenza, e che nell’ arte di persuadere non la cedeva allo stesso Gracco (2). 629 di Roma 126-125 avanti l’era nostra. Consoli: Marco Plauzio Ipseo, Marco Fulvio Fiacco. I Fasti di Sigonio, sempre antecipati di un anno , collocano sotto il 628 di Roma il consolato di Marco Plauzio Ipseo e di Marco Fulvio Fiacco, figlio di Marco, nipote di Quinto. Essi riportano a questo consolato il principio della guerra degli Allobrogi, e il primo anno dei censori Gneo Servilio Cepione, figlio di Gneo, nipote di Gneo, e Lucio Cassio Longino Ravilla, figlio di Quinto, nipote di Lucio (3). Abbiamo infatti provato coll’autorità di Velleio Patercolo, che questi censori entrarono in carica nell’ anno presente. I consoli intrapresero 1’ esercizio di loro funzioni, giusta il calcolo di Albert, il i.° gennaio romano, 14 luglio giuliano dell’anno 126 prima dell’ era nostra. Questo è pure il 629 di Roma, secondo i Fasti di Almelo-veen (4) che lo fanno corrispondere all’anno 125 avanti la nostr’era al pari di Argelati (5). Abbiamo già spiegato il modo in cui devono essere intesi quest’anni. Gli stessi consoli sono nominati da Cassiodoro, Giulio Obsequente, Paolo Orosio, Frontino nel suo Trattato de ar/uaeductis, Valerio Massimo, Appiano, e da? Fasti Siculi. I censori poi sono citati da Frontino, e da Velleio Patercolo (6). (1) Oss. Bruto c. 28 t. 1 p. 5g4 dell’ edizione di Ernest» Lipsiae 1737- (2) Storia romana di Catrou. Parigi ih3o t i5 p. 448- (5) Histur. ronu scrìptores Franco/. i588 t. i p. xxi- (4) Pag. 93. (5) Caroli Sigoni , opera , Mediolani 1762 t. 1 p. 401- (6) Idem t. 1 p. 4o3.