DELLA STORIA ROMANA 89 Valerio Fiacco e M. Porcio Catone, cinqu’ anni dopo l’ultimo dell’anno 565 (Fasti Ca/iit. e Tifo Livio c. 4'-* e 44)-Questa censura fu severissima; lo zelo mostrato dal propretore L. Postumio e dal censore Catone per la religione, l’uno distruggendo colla maggior cura tutto ciò che rimaneva della setta dei Baccanti [iella provincia di Taranto ( T. Livio c. 40, l’altro spogliando del grado di cavaliere L- Vetturio per la sola ragione di aver negletto di fare nel giorno fissato un sacrifizio domestico ( Festo alla parola Stata sacri/ìcia p. 445 ), questo zelo, dicemmo, avrebbe bastato per far che i pontefici inserissero un’ intercalazione straordinaria all’anno seguente; ma vi furono altresì indotti dalla considerazione che L. Valerio Fiacco censore con Catone, era pontefice ( Tito Livio 1. XXXIII c. 42, e hb. XL c. 40- motivo per cui i suoi colleglli furono molto più disposti a riguardare quest’anno per fe-lice, ed a prolungarlo coll’ intercalazione. Consoli: Q. Fabio Labeone, M. Claudio Marcello, entrano in carica il i5 marzo romano 571, 3o dicembre giuliano 184 av. G. C. 184.-183. I primi mesi di questo consolato ( nei quali prima che i consoli partissero per le loro provincie il senato diede udienza ai deputati della Grecia, sulle lagnanze mosse contro Filippo ed ascoltò pure Demetrio figlio di questo re, ch’era venuto per giustificarlo (Tito Livio lib. XXXIX c. 46 e 48)) concorsero, dice Polibio (Legat. c. 46) col primo anno dell’olimpiade i'49-a, la quale non finì che il 4 luglio giuliano seguente. È questo il quint’anno dopo il consolato di M. Emilio Lepido dell’anno 567 (Tito Livio c. 56). I consoli attuali secondo Tito Livio (c. 45) entrarono in carica agli idi (i5) di marzo romano. Sortì ad entrambi la Liguria ( Tito Livio c. 45). Q. Fabio Labeone nulla operò di osservabile (Tito Livio c. 56): ma il suo collega Marcello costrinse ad uscir d’Italia i Galli eh’erano venuti d’oltre Alpi a stabilirsi sopta un terreno incolto. Dopo ciò gli fu permesso dal senato di portar la guerra nell’ Istria, donde poi fu richiamato per tenere i comizii consolari ( Tito Li- Tom. V.