Glij incocchi 03 clero di bel nuovo a correre l’Adriatico; quindi nuovi bombardamenti, nuovi assedi, nuovi blocchi. E siccome l’imperatore d’Austria non poteva o non voleva frenare le ribalderie degli uscocchi, e questi, incoraggiati dall’inerzia dei capitani e dal favore degli arciduchi, prendevano sempre maggioro ardimento, così nel 1614, si presentarono nel golfo di Fiume tre galere veneto e trenta barche lunghe, montate in tutto da 2000 uomini che devastarono il contado di Fiume, Laurana, Abbazia, Volosca, Apriano e Castua. Per venire a un onorevole accordo ambo le parti ricorsero alle trattative; ma, avendo Lorenzo Venier smantellato la fortezza di Novi, si venne a guerra aperta fra l’Austria e la Repubblica veneta. I capitani di Segna e di Fiume diedero licenza agli uscocchi di uscire contro i Veneziani, i quali, alla lor volta, portarono la guerra nel Friuli, in Gorizia, devastandone il contado e stringendo d’assodio la città di Gradisca. La guerra non durò a lungo. Dopo due anni, nel 1617, si venne alla paco di Madrid, secondo la quale gli uscocchi furono costretti ad abbandonare il litorale e le loro barche vennero bruciate; i Veneziani, d’altro canto, restituirono le terre occupate durante la guerra. Tuttavia gli uscocchi non abbandonarono del tutto le loro imprese piratesche; ma queste si facevano ogni giorno più rare, finché, dopo qualche tempo, cessarono del tutto.