9.8?. COMPENDIO CRONOLOGICO rio o Sirinio lo riconforta e rianima. Questo plebeo, vecchio militare di straordinario valore, si lagna che dopo essersi trovato in cento e venti battaglie, ed essere rimasto quarantacinque volte ferito, non abbia ottenuto veruna porzione di quelle terre al cui conquisto egli avea cooperalo. Il popolo era per autorizzare la legge agraria. I consoli allora cessando di far la leva delle truppe, partono coi patrizii ed i loro clienti. Sicinio Dentato gli segue alla testa di uno scelto drappello di soldati veterani. Viene spedito all’ armata colla mira , per quanto dice egli stesso, di farlo perire, giacché incaricato di una commissione che sembrava esporlo ad inevitabile pericolo. Ma egli eseguisce P ordine impostogli , prende il campo nemico e ritorna a Roma, ove presenta al popolo un reclamo intorno P insidiosa condotta dei consoli. Il senato ricusò ai consoli il trionfo , ed il popolo nei prossimi comizii sollevò Sicinio al tribunato. Consoli: Sp. Tarpeio Montano Capitolino, A. Eter-nio, o Atrrio Fontinale, entrano incarica Pii agosto romano 3oo, 29 settembre giuliano 454.-453. Accusa contro di Romilio e Vetturio, consoli dell’ anno precedente fatta da L. Siccio , giusta Dionigi di Alicarnasso, ovvero da C. Claudio Cicerone, secondo Tito Livio, tribuni del popolo , e da L. AI-lieno, che usciva dal tribunato di fresco nominato a edile plebeo (Dionigi di Alicarnasso ). Il titolo dell’accusa era di aver adoperato violenza nel loro consolato contro i tribuni e compromessa la vita di Siccio e di una milizia romana. Dice Dionigi di Alicarnasso essere stata quest1 accusa portata nel giorno stesso in che i tribuni entrarono in carica il 10 dicembre romano. Può credersi che cotesto tribunato essendo in aspetto ai pa-trizii di assai procelloso e sfavorevole, siasi dai pontefici accorciato coll1 omettere P intercalazione cui avrebbero dovuto aggiungere al mese di febbraio seguente. Condanna di Romilio ad una multa di dieci mila assi, ed altra di \ alerio a quindici mila. Riconciliazione tra i tribuni ed i consoli. 11 popolo non insistette d1 avvantaggio sulla legge