DELLA STORIA ROMANA 297 rostruito a spese della repubblica nel campo di Marte , destinato al nuovo censo dei cittadini. Cunsoli: C. Giulio Julo III, L. Virginio Tricosto II, entrano in carica il 1i dicembre romano 3ai, 15 dicembre giuliano 434. OTTAVO DITTATORE M. EMILIO MAMERCINO II. 434. Assemblea dei popoli Etrusci provocata dai Ve-icnti e dai Falisci, i quali temendo che i Romani, padroni già di Fidene riuscissero coll'ajuto di questa piazza a soggiogarli , sollecitano vivamente que1 popoli alla guerra per la ripresa di Fidene. Viene a Roma eletto dittatore M. E-milio Mamercino, che scelse per maestro della cavalleria A. Postumio Tuberto. Ma gli Etrusci non avendo giudicato, nel loro congresso, opportuno di romper la pace coi Romani, dispensarono il dittatore da ogni cura militare , ed egli perciò rivolse la sua attenzione agli affari civili. Legge proposta da Emilio per ridur la censura a diciotto mesi invece degli anni cinque che durava per istituzione. Questa legge vienile approvata dal popolo per acclamazione. Se ne mostrarono malcontenti soltanto i censori C. Furio e M. Geganio. Nel nuovo censo eh’ essi ultimavano quando Emilio abdicò la dittatura, lo accusano di aver avvilita la dignità di una magistratura romana; per conseguenza lo cangiano di tribù, lo privano del diritto di suffragio nei romizii, e gli lasciano nonostante il tributo censuario gravoso in guisa di essere otto volte maggiore di quanto potevano comportare i suoi possedimenti (Tito Livio lib. l'N rap. 24 e lib. IX cap. 34)- Il popolo concepì sì grande indignazione contro questi censori . che lo stesso Emilio potè a gran pena coll" autorità sua rattenerlo. I tribuni del popolo persistendo nella loro opposizione a qualunque comizio consolare sino all’ apertura dell' interregno . otten- Tom. IV.