La città - Funzione nazionale. 3 mensole di pietra; quel ripetersi di volti, di loggette, di portici; quei portoni di pietra massiccia che ricordano nella loro severità i portoni di Firenze; quelle armi e quelli stemmi sulle facciate e sopra i portoni delle case parlano eloquentemente del carattere tutto veneto della nostra architettura. La città ha conservato fino ad oggi immacolata la sua secolare italianità. Non soltanto la lingua, le case, le strade, le piazze, ma le chiese, le insegne, i negozi, i costumi, l’anima, il sentimento, tutto è italiano in questa città. A Fiume non si parla che italiano, non si leggono che libri e giornali italiani, nei teatri non si rappresentano che drammi e opere italiane, nelle calli non si odono che canti popolari italiani. Fiume si è conservata contro la minacciosa marea slava, che circonda da ogni lato questa bellissima isola italica, contro le male arti di governi stranieri, vittoriosamente italiana. Questa sua italianità ha avuto una funzione storica di grandissima importanza. Fiume è l’estremo baluardo di civiltà latina, l’ultima vedetta italica delle Giulie. Fiume è stata attraverso il corso di lunghi secoli il centro d’irradiazione dell’italianità nel Quarnero. Vo-losca, Abbazia, Laurana, Moschiena, Albona, Cherso, Veglia, Arbe hanno conservato la loro italianità grazie alla funzione nazionale della Gemma del Quarnero. Ed è per questa importantissima funzione storica e nazionale che Fiume deve restare nei secoli il grande faro luminoso di civiltà italica nel Quarnero di Dante. Ma vi sono altre prove, oltre alle storiche, etniche e nazionali, che segnano su questa terra e in questo