116 DISCORSO CAPITOLO XII. Diverse maniere di combinare le differenti sorta d? anni tanto tra loro quanto coll5 epoche che adopransi nel calcolo. Gli antichi scrittori non seguirono un metodo uniforme per conciliare le differenti spezie d’anni e tra essi e coll’epoche che adottarono nei loro calcoli. I cronologi poi moderni vieppiù allontanatisi dalla precisione e dalla giustezza ne hanno aumentato P oscurità e la confusione. I Romani fecero uso di tre sorta d’anni nel riferire gli avvenimenti : l’anno civile, il consolare ossia quello del regno, ed il giuliano. Quantunque il civile abbia sempre dopo Numa cominciato col primo gennaio romano, e fissato ne fosse il giorno civile, nondimeno a motivo delle sue ineguaglianze, e delle arbitrarie intercalazioni che riceveva, il suo giorno giuliano era in qualche guisa mobile, ed il primo gennaio civile percorreva successivamente tutti i mesi giuliani, donde nasceva che un anno civile si estendeva il più di sovente sopra due anni giuliani. Per esempio quando il primo gennaio romano corrispondeva al primo settembre giuliano, i quattro primi mesi dell’ anno civile appartenevano ad un anno giuliano, e gli otto ultimi mesi ad un anno diverso. Questa osservazione si fa vieppiù necessaria riguardo all’anno del regno, e consolare, giacché cotesti anni non erano fissi nè rapporto al giorno giuliano, nè rapporto al giorno romano. L’epoca dell’inaugurazione di ciascun re regolava il comineiamcnto di tutti gli anni del suo regno; (lei pari la elezione dei consoli fissava il principio del loro consolato, e variava, come abbiam detto nel capitolo precedente, secondo i differenti accidenti che la facevano anticipare o ritardare ; di maniera che ciascuno di questi anni si estendeva per l’ordinario non solamente sopra due anni giuliani, ma sopra due civili. Per esempio, quando il regno od il consolato cominciava al primo giugno romano, e questo primo giugno corrispondeva col primo luglio giuliano, i sette primi mesi dell’anno del regno o del con-