COMPENDIO CRONOLOGICO « riconduce presso i Volsci F annata ricca di bottino. Il popolo rimprovera al senato di esser d’accordo con Marzio. La diffidenza e le dissensioni impediscono ai Romani di pensare a difendersi, e vanno troppo a rilento negli apprestamenti per la guerra. Quando i consoli attuali usciron di carica non era ancora ultimata la leva delle truppe (Dionigi di Alicarnasso, Tito Livio). Consoli: Sp. Nauzio Rutilo, Sesto Furio Medullino Fuso entrano in carica il i°. settembre romano 266, 23 agosto giuliano 4$8. 488. - 487. Si fa uso dell’ intercalazione semplice. Marzio Coriolano prende le città latine che gli resistono. Parecchi alleati del popolo romano per timore , ovvero per la speranza di ricuperare P indipendenza, si uniscono ai Volsci , ossia si danno a Marzio. Egli assedia Lavinio c s’avanza sino alle fosse Cuilie a quaranta stadii (otto miglia) da Roma. Il senato deputa a lui per ottener la pace. Marzio chiede che sicno restituite agii Equi le città prese loro dai Romani, ed assegna al senato trenta giorni onde deliberare. Intanto egli s’impadronisce di altre sette città latine e si avvicina a trenta stadii ( sei miglia ) di Roma. Hanno luogo parecchie ambasciate dei principali senatori, de’pontefici e dei sacerdoti e persino delle vestali , senza ottenere verun effetto. Finalmente si portano a lui tutte le matrone romane, alla cui testa Vctturia, madre di Marzio, e Volunnia sua moglie. Esse partono di mattina coi lumi (Dionigi di Alicarn. lib. Vili p. 5i5); quindi 111 quella stagione in cui i giorni sono cortissimi. Vetturia ottiene la pace, e Marzio si ritira il giorno delle calende i°. dicembre romano (Dionigi di Alicarn. p. 525) di quest’ anno 266. 11 i.° dicembre romano cadeva, giusta la nostra Tavola, al 20 novembre giuliano, tempo in cui i giorni sono effettivamente brevissimi. Il senato ordina clie sarà edificato un tempio alla Fortuna muliebre. Alcuni giorni dopo escono di Roma i consoli alla testa di un’ armata per respingere quelle dei Volsci e degli Equi che saccheggiavano le terre dei Romani. I soldati delle due nazioni nemiche non polendo accordarsi intorno la