102 FIUME ATTRA VESSO LA STOBIA satori d’Italia; era alimentata dalla viva voce dei giovani nostri, reduci dalle università italiane; era sorretta dai discepoli di Carducci, da quanti venivano a noi dalla Penisola per dirci una parola di amore. D’allora il nostro sguardo, il nostro pensiero è rivolto all’Italia, chè l’Italia sola poteva recarci la redenzione. L’Italia era divenuta il nostro culto, la nostra vita. Che importava che l’Italia fosse triplicista? era l’Italia; e come tale non poteva abbandonare a chicchessia i suoi figli; non poteva e non doveva abbandonarli, perchè lo vietava la legge divina della giustizia, la legge umana del diritto. L’Italia doveva venire, e l’ora non poteva essere lontana. E quando venne, trovò Fiume, che in pochi anni aveva compiuto in sè la propria purificazione spirituale, a paro con le città sorelle che l’avevano preceduta nell’ascesa del calvario.