SULLA CRONOLOGIA ROMANA 67 potevano ignorarla. Ora il mese di aprile era di già trascorso, quando verso il solstizio di state cominciò 1’ anno delle olimpiadi, nel quale cadeva lo stabilimento dei re , e non c’era clic il mese di aprile dell’anno seguente clic corrispondesse a quest’anno greco: quindi per attribuire la fondazione di Roma all'anno delle olimpiadi in cui avvenne la ^istituzione dei re c far procedere di pari passo questi due avvenimenti, i cronologi furono nella necessità di ritardar 1’ uno e l’altro sino al ai aprile seguente, e di alterare di un anno intero l’epoca della fondazione di Roma. Tale si fu il principio e il progresso dell’errore in cui caddero i sostenitori dell’epoca catoniana: lo stabilimento dei re c la fondazione di Roma parve loro che concorressero insieme e si riunissero nella stessa data: la distinzione tra questi due avvenimenti serve a ristabilirli nel Ioiìo ordine, ed assicurare all’epoca di Varronc la preferenza che gli è dovuta : di questa distinzione appunto noi ci facciamo ora a discorrere. CAPITOLO II. Epoca dello stabilimento dell’ autorità regia. Roma non s’ebbe già re nello stesso giorno in cui fu fondata, e vi fu un intervallo tra la fondazione della città c l’elezione di Romolo. La fondazione si calcola dal giorno in clic Romolo, consultati gli auspici! c offerti sacrift-zii a’suoi Dei, segnò coll'aratro la cinta che doveva avere la nuova città, e fece gettarne dal popolo le fondamenta: cotcsta cerimonia si esegui, come abbimi detto, il giorno delle palilic (1); ma Romolo 11011 fu eletto re , e (1) Viony, Halicarnass. Uh» I. />■ 75. Satis clcimle placata rntus »umilia convocali* in dealinulam locum omnibus, circuinscrissil collem figura quadrangula, junclis ad aralrutn bobus mare el faentina ductoque sulco perpetuo in quo fundenda eraut maenia j unde Romanis liic mos circumarandi loca in condendis urbibus durai. Hoc peraclo et bobus mattala anibobus, mullis e‘.iam oliis vietimi« immolati», operi pop^lum adlii-buitj cjuem diem, si ullum altura, Romana civilas nostro quoque tempore, siugulis aiiuis festum celebrai, vocatque pablia.