DELLA STORIA ROMANA 279.-278. Cicerone (in Lelio c. 11) diceva che Lu-scino fu due volte console con Emilio Papo, sicché egli ammette l’uno e l’altro consolato. Il medico di Pirro scrive ai consoli, che ove gli promettano una mercede, egli avvelenerà il re, ed essi tosto ne avvertiscono Pirro. Tragitto di questo re in Sicilia, dopo essere rimasto, secondo Diodoro Siculo, (lib. XXII cap. 11 ) anni due e mesi quattro in Italia. Quivi era giunto al principio di primavera dell’ anno 474 (V. gli anni e 474), sicché la sua dipartita avvenne verso la metà della state di quest’anno 476. Lo si chiamava in Sicilia perchè i suoi abitanti non si trovavano in istato di resistere ai Cartaginesi. Emilio colla sua armata raffrena gli Etrusci, mentre Fabrizio spinge con calore la guerra nel Sannio, nel Rruzio e nella Lucania. Trionfo del console Fabrizio sui Lucani, i Bruzii, ed i Sanniti, agli Idi (i3) dicembre romano di quest’anno 476. (Fasti Capitolini) 6 dicembre giuliano dell’anno 278 av. G. C. Consoli: P. Cornelio Rufino II , C. Giunio Ruhulco Bruto II, entrano in carica il 21 aprile romano 477 ■> 9 aprile giuliano 277 av. G. C. 278.-277. Sconfìtta sofferta dai due consoli sulle montagne del Sannio. Ciascuno di essi rifuse sul collega la causa della propria disfatta : si dividono gli eserciti. Cornelio Rufino prende Crotona all’ estremità dell’ Italia, mentre Giunio saccheggia il Sannio, la Lucania ed il Bruzio. Trionfo del console Giunio sui Lucani ed i Bruzii, alle none (5) di gennaio romano dell’ anno seguente 478 (Fasti Capitol.) 16 dicembre giuliano 277 av. G-C. Consoli: Q. Fabio Massimo Gurgite II, C. Genucio Clepsina, entrano in carica il 21 aprile romano 47® > 21 aprile giuliano 276 av. G. C. Tom. IV. 3i