COMPENDIO CRONOLOGICO nella nostra Tavola al 18 novembre giuliano : essa porta dunque un’ esatta corrispondenza tra codesta data civile , e la data giuliana. Segue ancora da questo clic i ponte-ilei devono aver aggiunte parecchie intercalazioni straordinarie agli anni clic scorsero da quello di Roma 278 sino al presente; e difatti nell’anno 278 il i.° agosto romano corrispondeva quasi al solstizio di state , che cadeva allora al 27 giugno giuliano ( V. l’anno 278). Se gli anni romani non fossero stati straordinariamente allungati col mezzo d: intercalazioni, ma condotti colle ordinarie leggi dei cicli , il i3 settembre romano di quest’ anno civile 296 sarebbe concorso col mese di agosto giuliano. Conoscendosi però clic i poiftefici vi hanno aggiunto quattro intercalazioni doppie, lo si troverà trasportato al 18 novembre giuliano, verso il quale esso deve necessariamente concorrere per combinare la data civile depositata nei Fasti colla data giuliana riferita dalla storia. Consoli: C. Orazio Pulvillo , Q. Miuuzio Augurino, entrano in carica P 1 ! agosto romano 297 , 7 ottobre giuliano 457. 457. - f56. Quantunque gli Equi rimpugnate l’armi , e impadronitisi della città di Corbione, ceduta nell’ anno precedente al dittatore Quinzio, avessero trucidata la guarnigione romana, i tribuni tuttavolta si opponevano alla leva di truppe. Ma i Sabini avendo voluto trar partito da questa discordia per portarsi a saccheggiare la campagna sino sotto le mura di Roma, i tribuni furono costretti di venir col senato a componimento. Venne loro accordato che in vece di cinque tribuni cui ogni anno eleggevasi il popolo , esso potrebbe nominarne dieci , a condizione però che gli stessi individui non potessero essere confermati oltre l’anno del loro tribunato, e la nuova elezione non dovesse farsi clic su quell) che fossero fuori di posto. Asserisce Tito Livio che 36 anni dopo i primi tribuni, il popolo cominciò a nominarne dieci. Questo calcolo prova che Tito Livio non avea ommesso nella sua storia i consolati di Q. Sulpizio c di Sp. Larzio, nè quelli di C. Giulio e di C. Pinario, i quali cadono agli anni varrouiani