L'invasione, nemica 87 membri. Alla prima seduta, il nuovo Consiglio votò un atto di ringraziamento al disciolto Consiglio dei Dieci e propose « di non ristare dalla lotta finché a Fiume non fosse ridata l'autonomia, assicurata la nazionalità italiana e concesso il pieno distacco dalla Croazia e il ricongiungimento diretto all'Ungheria ». Deliberò anche il Consiglio di non prender parte in alcun modo agli utfici del nuovo distretto croato, a cui con violenza era stata annessa Fiume, e di occuparsi puramente delPamministrazione della città. I croati invitarono il nuovo Consiglio a mandare quattro deputati alla Dieta di Zagabria. Dovettero ripetere per ben tre volte l’invito e ripeterlo con violente pressioni. Inutilmente: il Consiglio rifiutò con ostinazione. II governo straniero pensò allora di far eleggere i quattro deputati della città. Di 1222 elettori che furono inscritti votarono 870: ma su 840 schede si lesse soltanto la parola « nessuno ». Nel 1865 il governo croato volle ritentare le elezioni per i deputati alla Dieta croata. Di 1200 elettori iscritti in quattro distretti 600 si astennero, 216 votarono con schede portanti la parola «nessuno», 189 votarono coi nomi più diversi. Tra questi in un distretto uno si trovò su 50 schede, quello del patriotta italiano Ciotta, che per questi 50 voti fu dichiarato eletto. Il governo volle ripetere le elezioni negli altri distretti. Intanto per mezzo del Francovich nuovi accordi erano stati presi coll’Eotvos e col Deàk. Fu deciso che la città avrebbe eletto i deputati, ma questi sarebbero andati a Zagabria « solo per protestare contro ogni