DELLA STORIA ROMANA chiamarli a Roma, e vietar ad essi di avventurare prima del loro ritorno, vcrun’azione contro il nemico (Plut. Zo-nara). Flaminio persuade a Furio, di lui collega, di non aprire le lettere che dopo aver attaccati i Galli (Plut. Zo-nara). Vittoria dei consoli (Polib.). Si lessero allora idi-spacci del senato: Furio era di partire di ubbidire; ma Flaminio credendo trovar nella vittoria una prova della legittimità di sua elezione, dichiara di voler conservare il consolato e -guarire i Romani dei vani lor pregiudizii intorno gli augurii ^Plut. Zonara). Furio stesso, istigato dall'armata del suo collega, acconsente di rimanere nella Liguria in qualità di privato, e senza esercitarvi veruna funzione consolare. Flaminio continua la guerra, prende una città e alcuni forti, distribuisce alla sua armata il bottino per cattivarsela contro il senato e ritorna a Roma con Furio. Il senato non gli mosse però incontro, e gli ricusò il trionfo. Ma Flaminio ottenne siffatto onore pel suo collega c per se medesimo mediante un plebiscito che gli fruttò la sua condotta popolare durante il suo tribunato , e la sua liberalità nella guerra. Trionfo del console C. Flaminio sui Galli, il (> degli idi (16) di marzo romano dell’ anno seguente 53a ( Fasti Ca/ntoli-ni) ed li aprile giuliano dell’anno 222 avanti G. C. Trionfo del console P. Furio Filone sui Galli ed i Liguri, il 4 degli idi (12) di marzo romano dell1 anno stesso (ibid.), i3 aprile giuliano avanti G. G. 222. Intanto il senato obbliga i consoli di abdicare immediatamente dopo i loro trionfi (Plutarco Zonara). Plutarco prese abbaglio nel dire che i consoli succeduti Fanno appresso a Flaminio ed a Furio, furono nominati da interré: vedesi nei Fasti Capitolini, che Flaminio e Furio erano ancora nel consolato il 10 e 12 marzo romano, giorni dei loro trionfi e che i successori entrarono in carica il i5 dello stesso mese romano (V. Panno seguente e Pan. 53^). Nè tre nè cinque giorni non sarebbero bastati per far che degli interré procedessero ad un’ elezione consolare; perciò i comizii ond’eleggere i nuovi consoli, dovettero tenersi dai consoli attuali. Flaminio essendo entrato trionfante in Roma il 10 marzo, potè convocare i comizii al- Tom. IV. 34 *