XXVII. l’invasione nemica. Il giorno 1 settembre dell’anno 1848, scoppiata la guerra d’indipendenza ungherese, Giuseppe Bunjevac, al comando di pochi armati, occupava la nostra città in nome del bano Jellacich, assicurando d’altronde — in un proclama scritto in croato e in italiano — la popolazione che i beni, la libertà personale, le preroga' tive municipali e la lingua dei cittadini sarebbero salvaguardati. Ma passato pochissimo tempo, il Bunjevac rovesciò l’ordinamento cittadino, tolse i privilegi, sciolse la congregazione di ottanta membri, istituì in sua vece un comitato (obdor) di quaranta membri, al quale subentrò nel 1853 il Consiglio dei Dieci. Questi continui cambiamenti del corpo legislativo cittadino ci fanno intendere di leggieri come il Bunjevac e i suoi successori recassero continue e gravi offese all’autonomia di Fiume, spadroneggiando in ogni cosa. Fiume visse im periodo doloroso, durante il quale la città sofferse, oltrecchc nelle sue prerogative, anche