I veneziani occupano Fiume 53 tanti sarebbero rispettati, s’arrese al Contarini. I fiumani, però, gelosi dei loro aviti diritti, chiesero ed ottennero dalla - Signoria il rispetto degli statuti e dei privilegi fino allora goduti. Così Fiume passava sotto il vessillo di San Marco; ma per poco, che, ad onta della tregua stretta tra Massimiliano e la Repubblica, Fiume, dopo un anno circa, ritornava al suo primo signore. La famosa lega di Cam-brai dette mano libera all’Austria. Le milizie imperiali, sotto il comando del duca di Brunswik, s’avanzavano nel Friuli, mentre il conte Cristoforo Frangipani, a capo di mi corpo di truppe croate, invadeva l’Istria. Il comandante militare Girolamo Quirini, lasciato a Fiume dalla Repubblica, non potè, con lo scarso presidio veneziano, opporsi alle genti di Andrea Bot, vicario di Segna; e questi, rifugiatosi il Quirini a Veglia, occupò la nostra città. Ma Venezia, ch’era signora del mare e dominava la Dalmazia colle sue isole, Veglia, Cherso, e possedeva una potente flotta comandata da'abili ammiragli, poteva liberamente manovrare nell’Adriatico; e in cuor suo pensava certamente di riconquistare le terre perdute. Angelo Trevisan ricevette l’ordine di armare 15 galee e di riprendere Fiume all’imperatore. Nell’ottobre del 1509 la sua flotta comparve nel Quamero, bombardò la città, cannoneggiò il castello, mosse all’assalto di Fiume, e, presala, la mise a sacco e la incendiò. Il breve dominio di Venezia non portò differenze sostanziali nella vita della città. Fiume continuò a reggersi come prima, soltanto che dignitari e ufficiali veneti