ti4 CRONOLOGIA STORICA membro della camera dei comuni (i5g3), ma senza poter comparire alla corte, e fu appunlo nel suo esilio di Sherbor-nc eh’ei progettò la conquista della Guiana. Questo ardito capitano fece vela d’Inghilterra nel 6 febbraro i5()5 con un naviglio ed una barca; approdò il 17 alle Canarie e rimase da sette in otto giorni a Tenerif-fa per attendervi altri due navigli; ma non essendo questi arrivati, fece vela per alla Trinità, e giunto nel 22 marzo in vista di quest’isola gettò l’àncora a Curiapan 0 Punta del Gallo. Lasciato il naviglio nella baia, sir Rateigli costeggiò la spiaggia nella scialuppa sino ad un porto indiano chiamato Parico, ove non rinvenne abitanti ma potò approvvigionarsi d’acqua; si recò poscia in un altro porto chiamato dai naturali Piche e dagli spagnuoli Ticrra de Brea. Tra questi due punti riconobbe varii ruscelli d’acqua dolce ed uno di acqua salata, le sponde del quale erano guernitu d’alberi (palctuvicri specie di manglieri) (1), i di cut rami erano carichi di eccellenti ostriche che si trovavano scoperte nella bassa marea. Questo luogo abbondava talmente di bilame (slonc pitch) (2), che tutti i navigli del mondo avrebbero potuto approvvigionarsene. Avendo raggiunto il suo naviglio a Pucrlo de los espa-gnolcs, sir Walter ottenne dai soldati spagnuoli stazionati in quel porto, nonché da due indiani, l’uno aei quali era cacico, alcune informazioni circa la Guiana, questo magazzino di tutte le ricchezze. Antonio de Berrco comandante nell’isola della Trinità avea nell1 anno precedente sorpreso e fatto punire otto uomini dell’equipaggio dell’inglese Wbiddon, durante l’assenza di quel capitano eh’ era in traccia di Eduardo lìonaventuia, (1) Quest’albero strano è descritto, aggiunge il narratore, da Andrea Thevet nella sua /rancia Antartica, e da Plinio nel secondo libro della sua Storia naturale. (2) Il padre Gumilla descrive questa miniera di catrame (petro/eum) situata sulla sponda del mare, all’ovest della punta di Cedro. Essa è dura, a detta dello stesso, quanto l’ardesia e la creta, ed è inesaurìbile. Gli stranieri ne impeciano i loro navigli, e trasportano nelle botti il catrame che forma una specie di stagno vicino a quella parte.