DELL’ AMERICA clic mediante piccoli legacci di nìbbee; queste foglie lianno talvolta venti piedi di lunghezza e due di larghezza. Le capanne di tutte le varie tribù sono coperte da ogni lato, tranne quelle di macouschisi. Gli arrowauksi, i più in» dustriosi di tutti quest’indiani, hanno capanne di grandi dimensioni, costrutte nello stesso modo, di pertiche biforcute collocate perpendicolarmente, e d’altre collocate orizzontalmente sulla cima; il tutto coperto della stessa qualità di foglie, ciò che forma un tetto solidissimo. Alcuni capi hanno case a due piani costrutte da loro stessi sul modello delle abitazioni clic hanno veduto appo gli olandesi. Armi. Si servono di pesanti mazze o di grandi magli (apouto) fatti di legno di ferro, d’archi e di freccie, e di sarbacaric o tubi di bambù per lanciare freccie avvelenate. Gli archi sono fabbricati col wasceba od altro legno duro c flessibile; le corde sono fatte collo fibre dell’erba da seta ; le freccie hanno la lunghezza di quattro piedi, tre dei quali di legno incavato ed uno di legno massiccio; due piume d’uccelli della lunghezza di sci pollici servono ad imprimere ad esse la direzione. Le freccie avvelenate sono tagliate dalle fibre del legno provenienti dal primo strato dell’albero chiamato coka-rito. Esse hanno circa dodici pollici di lunghezza e sono un poco più grosse di un ago da cucire. Una delle estremità ò impregnata di un veleno proveniente dal woorara (i); l’altra è involta di un piccolo pezzo di cotone adattato alla cavità del tubo. Questa freccia collocata poscia in un tubo retto c lungo varii piedi, lanciata con un solo soffio alla distanza di novanta a cento piedi, colpisce di certa morte l’individuo o l’animale clic n’e raggiunto. Gl’indiani sono dall’infanzia addestrati all’uso di quest’arma formidabile, rivolta particolarmente contra le scimmie. Le freccie per trafiggere il pesce sono costrutte a forma (1) Bancrolt, che descrive la maniera di apparecchiare questo veleno, dito, provenir esso dalle radici degli alberi chiamati woorara, warracoba, ivuranapi, baketi e halchybaly.