DELL’ AMERICA 3.7 al quale ponsi un pezzo ili legno durissimo della lunghezza di nove pollici, nel quale è praticato un buco per infiggervi la punta avvelenata del legno di coucourite, protetto da un pezzo di banibuc. Portano d’ordinario una piccola scatola che contiene una quindicina di queste punte, della lunghezza di sei pollici (1). Utensili domestici. Le mobilie indiane consistono in vasi di terra cotta cui fabbricano da sé stessi per conservare la bevanda 0 per ^li usi di cucina, in una pietra liscia per apparecchiare il loro cibo ed in una ruvida per graltuggiare le radici di cassava, in una cesta, in alcuni gusci di zucca che servono in luogo di taze, boccioni e piatti, in un’amaca per ogni individuo, in un piccolo specchio ed in un pettine. Hanno pure, dopoché trafficarono cogli europei, una mannaia c due 0 tre coltelli. Per lo inanzi il fuoco teneva luogo del primo di questi utensili, ed i sassi affilali surrogavano i secondi. La cesta (pagala) è cosi bene lavorata che l’acqua non vi può penetrare. L’amaca serve il giorno di sofà e la notte di letto. Gli altri oggetti sono una pietra da macinare (matta), un’altra per far cuocere il pane di cassava; un cribro (mounary) ; uno scrittoio (matophy) per ¡spremere l’umidità della cassava; ed in ciascheduna capanna avvi un tronco incavato d’un vecchio albero che serve per apparecchiare il liquore fermentato. Amache. Le amache sono lavorate con molla fatica e lentezza, esigendo ciascheduna d’esse varii mesi di lavoro, giacché occorre di passare uno dopo l’altro ciascun filo nell’orditura; il cotone che deve servire per l’orditura è ravvolto all’intorno di due piccoli bastoni di legno, collocati alla distanza di sette piedi l’uno dall’altro, e le fila sono disposte parallelamente vicinissime tra di loro. Si servono poscia di un pezzetto di legno appuntito, armato di una certa quantità di cotone, passando a traverso di ciaschedun filo, alternando in senso contrario, e continuando così sino a che sia il tessuto interamente finito. (1) Wanderings in South America, ecc., pag. 6