88 FIUME ATTRAVERSO LA STORIA unione della città con la Croazia». Così fu fatto. Tutti gli elettori andarono dimostrativamente alle urne: tre patriot ti, il Martini, il Verneda e il Cosulich ne uscirono eletti. Poco dopo (dicembre 1865) il Consiglio municipale rivolse ai due rami del parlamento ungherese una nuova domanda «perchè la città fosse sottratta alla Croazia ». Il parlamento propugnò tale diritto nel suo indirizzo all’imperatore; e questi rimandò la soluzione della questione fiumana all’apertura della Dieta croata. Andràssy, Deàk, Eòtvos avevano promesso ai fiumani che si sarebbero occupati in ogni modo per esaudire gli ardenti voti dei cittadini e per staccar la città dalla Croazia. Mandarono intanto un commissario regio che sostituì il commissario croato. Consigliarono poi i fiumani di mandare i deputati a protestare alla Dieta di Zagabria. Infatti nel maggio del IR07 i deputati accettarono l’invito venuto dalla Dieta croata. E, colta l’occasione di una protesta contro l’avvenuta nomina del commissario regio, il Verneda si alzò a parlare in italiano « per riaffermare il diritto anticroato di Fiume». Nacque un grosso baccano, in sèguito al quale i deputati fiumani lasciarono l’aula. Allora il governo ungherese invitò la città a mandare un deputato al parlamento di Budapest. Il distacco dalla Croazia, così appassionatamente chiesto dai fiumani, era ormai quasi realizzato. Invitati ancora nel novembre, dalla Dieta croata, a mandare di nuovo due deputati, i fiumani acconsentirono, investendo (sulle schede di votazione) i deputati di questo mandato : « onde protestino contro qualsiasi annessione e dipendenza dalla Croazia ». E infatti i due eletti si