3cj6	CRONOLOGIA STORICA
    Bois de fer (legno ferro) (sideroxylon), in inglese irou-wood. Secondo Brancroft, sonvene di due specie, 1’ una bianca, l’altra rossiccia. Quest’albero s’erge all’altezza di circa cinquanta piedi sovra cinque in sei di circonferenza. Il legno si adopera nella costruzione delle case, e gl’indiani nc fanno le mazze fendenti di cui un solo colpo può spaccare la testa di un uomo.
    Teenstra descrive un albero col nome di cuore di ferro, cbe non è raro sulle eminenze. 11 ceppo non è forte; se nc squadrano nullameno alcuni pezzi della larghezza dì dieci in dodici pollici; il legno è friabilissimo, ma la sua durezza lo rende ricercato nella costruzione dei moli-ni. Il centro è bruno, ma nel progresso annerisce.
    Lo stesso autore parla di una specie di legno di ferro femina pesante al pari del precedente, che si adopera nelle costruzioni senza che però sia assai ricercato.
    Bois de sang (legno di sangue). Albero il cui nome viene dal colore; il legno è poco ricercato (i).
    Bois de sucre (legno di zucchero). Albero d’alto fusto; il legno bianco è facile da lavorare, ma poco in uso (2).
    Bois violet, o bois de palixandrc (legno violetto) (purperhart, o cuore porpora degli olandesi ). Albero che, nelle situazioni elevate, s’innalza sino a sessanta piedi ed il cui legno di molta durata è adoprato dai fabbricatori di strumenti di musica c dagli stipettai. Di colore violetto nel suo stato naturale, con macchie bianche, diventa porporino e poscia quasi nero al contatto dell’aria; non si conserva nell’acqua (3).
     Bolletrie degli olandesi, bullet-tree degl’ inglesi (hip-pomane biglandulosa), s’innalza all’altezza di cinquanta piedi sovra sei di circonferenza. Il legno, d’un colore bruno violetto sparso di macchie biancastre, è solido e di molta durata. Il suo peso specifico è più considerevole di .quello dell’acqua del mare. Lo si adopera nella costruzione delle case e dei molini a vento (4).
      (1) Teenstra.
     (a) H-
      (3)	Jd.
      (4)	Bancroft. — Veggasi pure Hartsinck, voi. I, pag. ^4-