50 FIUME ATTUAVERSO LA STORIA tufela del nostro idioma. Gli scritti più antichi, i libri del cancelliere, le pubbliche scritture sono latini e tra questi, qua e là, qualche documento in volgare: di croati nessuno. La lingua ufficiale è dal secolo XV in poi l’italiana. 11 latino seguita ad essere adoperato in tutti gli atti pubblici, ma accade spesso di doverlo tradune, perchè sia inteso dal popolo. Così il 10 gennaio del 1449 il consiglio fa pubblicare in italiano ima lunga tariffa sul prezzo delle varie qualità di pesce, che in latino il popolo non la intenderebbe; così in un atto di cessione di tutti i beni mobili della cattedrale-, fatto nel 1457, l’inventario è scritto nel dialetto paesano. Questa necessità di scrivere in italiano per farsi intendere è esplicitamente dichiarata in un proclama latino del 1575, che accennasi spiegato in volgare «ad omnium claram intelligentiam, adstante magna populi moltitudine », perchè, presente la folla del popolo, riesca chiaro ed intelligibile a tutti. Lo stesso consiglio civico del 1599 ordinava al magistrato di scrivere in avvenire tutti i suoi atti in lingua italiana anziché in latino, perchè ognuno li potesse comprendere. È per questo che il cancelliere e tutti i legali chiamati all’ufficio del comune sono italiani della Penisola; è perciò che nelPamministrazione del comune e nella chiesa si vuole che il patrimonio della lingua, oggetto di grande amore, sia conservato intatto. La coscienza della lingua patria è così forte che il consiglio reagisce contro ogni tentativo che vuole intaccare il carattere dell’antico comune italico. Nel 1437 il consiglio si rifiuta con voti unanimi d’accogliere nel suo grembo una persona raccomandata dal signore di Walsee; lo