36o CRONOLOGIA STORICA se ricusasse ili capitolare. Gli abitanti, vedendo la loro perdita inevitabile, accettarono le condizioni proposte, cui nel 27 ottobre segnarono, obbligandosi quindi, per difetto d’oro e d’argento, a pagare una contribuzione di schiavi, zucchero ed altre produzioni, del valore di settecenquaran-tasettcmilatrecencinquanla fiorini. Questo riscatto montava a circa dieci per cento de’capitali degli abitanti i più agiati. Effettuato il pagamento, l’ammiraglio fece restituire gli oggetti di argenteria cui i di lui soldati aveano rapito dalla sinagoga alla Savana, e tra i quali si trovavano le corone che servivano di ornamento ai ruotoli della legge, e nel 6 dicembre, levata l’àncora, abbandonò con tutta la sua flotta quella costa e ritornò alla Martinica. Nella confusione cagionata da quest’invasione, un gran immolo di negri riusciti a fuggire, si recarono ad ingrandire lo stabilimento situato tra i fiumi Copename c Sara-meca (1). 1712. Gli abitanti della colonia si erano nel 17 settembre indirizzati alle loro alte potenze per lagnarsi contra ì signori proprietarii e contra il consiglio di polizia, per le imposizioni attivate in opposizione alla carta, e pel cattivo stato delle fortificazioni. Durante la spedizione francese (nel 12 ottobre), i capitani dei borghesi aveano indirizzato una specie di protesta sul proposito dei danni sofferti dai coloni per la loro negligenza, ed aveano per questo motivo ricusato di prestarsi alla difesa della fortezza allora sprovvista di guernigione, e ch’era stata custodita soltanto dagli ebrei sotto il comando del loro capitano Jsaia Piuto. Dal canto suo il consiglio di polizia di questo rifiuto dei coloni si lamentava verso gli Stati generali, i quali ordinarono agli abitanti di fornire il loro contingente e di obbedire agli ordini del consiglio. 1713. Nell’anno seguente, i coloni rinnovarono le loro (1 ) Hartsinck, pag. 514-732. Vi si legge Patto segnato da Cassant. Veggasi pure Pistorius, pag. 15-1G. Secondo quest’autpre, il riscatto montava a sctteccntoquarantaducmilatrcrcntocinquantanove guiMers. L’autore della Storia generale della marina dice: e< Si convenne in quindicimila ton-111-Ilate di zucchero che furono pagate tanto in natura quanto in danaro, in negri ed in merci d’Europa. » Secondo Stedman (cap. 11 ). la contribuzione montava a chiquaiilasciuiilascirculodicioUo lire stellino.