100 TITTME ATTRAVERSO LA STORIA rappresentanza municipale, imposto un commissario regio. Fiume si riscosse animosamente; oppose il suo buon diritto, oppose lo sue leggi, oppose i diplomi reali, oppose lo statuto, oppose le promesse solenni fatte dal parlamento e dal governo ungarico. Il governo di Budapest rallentò i freni, ma per poco, chè, dopo qualche tempo, dichiarò la guerra contro la città. Tolse nottetempo lo Stato civile, introdusse la polizia confinale, ungarizzò gli uffici, le scuole, creò banche, industrie, sovvenzioni, ricorse ad ogni mezzo per vincere la città; ma Fiume non si piegò, anzi rimase più che mai ferma, unita nella guerra contro lo straniero. Il governo aveva ravvivato la coscienza nazionale dei fiumani. Oramai i fiumani non si contentano più di dirsi soltanto fiumani, ma italiani. I cittadini migliori costituiscono nuove società, centri operosi d’italianità, veri focolari di propaganda che a poco a poco invadono e conquistano tutta la città. Nel 1893 sorge il Circolo letterario che, insieme alla Filarmonico-drammatica, accende la sacra fiaccola dell'italianità. Qualche anno più tardi vengono alla luce la « Vita Fiumana », la « Liburnia », la « Difesa », la «Vedetta», i « Bui lettini di storia patria». Nel 1902 s’istituisce la «Biblioteca popolare Alessandro Manzoni », dopo qualche anno ancora 1’ « Università popolare », mentre la « Giovane Fiume » scuote la gioventù dal suo torpore e dalle colonne del suo giornale rafforza la coscienza nazionale. È un nuovo fervore di vita, tutta italiana; è una nuova operosità, intenta a coltivare con più intenso e e generale ardore e con più chiara consapevolezza di