.84 CRONOLOGIA STORICA gìi'evansi le decime per portarle via colla fòrza (i); ciò che ridusse parecchi sacerdoti e leviti ad uccidersi da disperazione per mancanza di sussistenza. Altri però sostenuti da esiliati si posero in istato di difesa. l'elice avendone arrestati taluni, li fece tradurre a Roma, donde dopo qualche anno di prigionia furono lasciati liberi, non essendosi giudicato il caso degno di morte. Nel tempo stesso videsi comparire in Gerusalemme un egiziano, il quale spacciavasi per profeta. Egli persuase al popolo di salir con essolui .il monte degli Oliveti, promettendo di far cadere alla loro presenza le mura della città, onde ne restasse libero da. ogni banda il varco. Un corpo di truppe spedito dal prefetto disciolse questo attruppamento. Ma 1’ egiziano ebbe la sorte di „scappare e disparve. (Gioscffo Alitici. I. XX, c. 28. ) 55 Dell’ Era Volgare. Paolo , fattosi radere i capelli per ¡sciogliere un voto di nazareno , imbarcasi nel porto eli Cenchrea vicina a Corinto alla volta di Efeso in un ad Aquila e Priscilla di lui consorte. Quivi giunto si recò , giusta 1’ usato , a predicar il Vangelo nella sinagoga. Rimessosi in’mare pochi giorni dopo discendfi a Cesarea, sale poscia a Gerusalemme di cui saluta la Chiesa} di là parte per Antiocliia donde prende il suo cammino per terra onde ritornar, in Efeso, traversando P Asia minore. Egli visse tre anni consecutivi in questa città , dando ogni di lezione alla scuola di un certo Tiran. La prima domanda da lui fatta ai fedeli nel catechizzarli fu di sapere s’ essi avessero ricevuto lo Spirito Santo dacché aveano abbracciata la fede. » Nói non abbiamo nemmeno sentito a di-« re , risposero essi, che v’ abbia uno Spirito Santo. » Si conobbe in fatto eh’ eglino non avevano ricevuto che il battesimo di san Giovanni, e non ne conoscevano d’ altra spezie. Allora 1’ apostolo avendoli battezzati in nome di Gesù Cristo e confermati coll’imposizione delle mani , fece scendere sopra di essi lo Spirito Santo, e tosto cominciarono (1) Giusta la legge di Mosè i Levili riscuotevano dai popolo le decime, e ne davano la decima patte ai sacerdoti. Questi ultimi colla loro quota somministravano al gran sacrificatore quanto iacea d’uopo per sostenere la sua dignità, e dividevano tra loro il rimanente.