68 CRONOLOGIA STORICA Signore, e vescovo di Gerusalemme. Essi furono i soli due apostoli da lui visitati ; gli altri erano senza dubbio a quel tempo assenti. Durante il suo soggiorno egli non trascurò l’esercizio della predicazione. Parlava cogli Ebrei ellenisti, da cui era più particolarmente conosciuto per essere del loro numero e secoloro disputava. Ma mentre un giorno orava nel Tempio gli apparve in visione Gesù e gli ordinò di uscire al più presto di città perché la sua testimonianza non sarebbe accolta. In effetto lungi di cedere alle sue ragioni gli Ebrei cercavano di farlo morire 0 per tradimento o pel giudizio di zelo, come aveano adoperato rapporto a san Stefano. Presentito il loro disegno, 1 fratelli tradussero Paolo a Cesarea, indi per la Siria a Tarso, di lui patria. Colà egli annunciò il Vangelo a’ suoi concittadini giusta san Crisostomo, più in ciò fededegno di Origene, che vuole per la ragione che un propria il benvenuto. Ritorno trionfante in Giudea di Erode Agrippa cui san Luca nomina semplicemente Erode figlio di Aristobo-lo. Questo principe avea già provate molte vicissitudini. Recatosi a Roma con Berenice di lui madre poco prima della morte di Erode il Grande, vi divenne l’amico particolare di Druso figlio a Tiberio, c secolui fu stretto in grande familiarità. Sin che sua madre visse, lo rattenne entro i limiti della moderazione; ma morta che fu questa principessa, egli salì ad un eccesso di spesa che sorpassava di molto le sue facoltà. Ben presto le sue immense larghezze, il lusso della tavola e il fasto de’suoi equipaggi Io ridussero ad uno stato d’ indigenza clic non più gli permise dimorare in Roma. Fece quindi di là ritorno per recarsi di nuovo in Palestina, e andò a confinarsi in un castello vicino a Malattia nell’ Idumea. Quivi riflettendo ai suoi debiti e all’impossibilità sua di pagarli, pensava nella sua disperazione di darsi la morte. Cipros, di lui moglie, accortasi del suo disegno ne fece parte a sua so» rella Erodiade , la quale di concerto con Erode Antippa suo sposo, gli assegnò per sua dimora la città di Tibe-riade con un dicevole reddito pel suo mantenimento. Ma la sua dissipazione avendo ben presto immerso di nuovo cn egli si astenesse aai predicarvi profeta non è giammai in patria