DEI CONCILI 4o5 consimile divieto. Fleury procura di onestarlo col dire clic esso ebbe in vista d’impedire l’abuso ebe facevano gli eretici dei libri santi. Secondo Yaissette convicn rapportare a questo Concilio lo stabilimento fisso e permanente dd tribunale dell’inquisizione. Il cardinale ne cominciò tosto l’attuazione facendo esaminare davanti l’assemblea tutti quelli clic cadevano in maggior sospetto di eretici. Quatti’anni dopo papa Gregorio IX, nominò due dominicani ad inquisitori in Linguadocca. Ved. Vaissctte intorno 1’ epoca di questo Concilio. ia3o. Tarraconense, di Tarragona, dall’arcivescovo Sparago al i.° di maggio. Si fecero 5 canoni clic non ancora sono usciti in luce, l’ultimo de’quali proibisce le giostre entro il recinto e le dipendenze dei monasteri (Comunicato da D. Ursino Durand). ia3i. Rotomagense , da Maurizio arcivescovo di Roucn. Si fecero 5?. regolamenti di disciplina clic concernono precipuamente il clero secolare ed il regolare. Col io.° viene ordinato che si radano interamente onde scompaia la tonsura clericale tutti coloro che chiamavansi cherici dissoluti. Il 3o.° proibisce ai diaconi di dar l’eucaristia ai malati, di sentire la confessione e battezzare se non in mancanza di un prete. Le confessioni sentite dai diaconi erano siccome quella che facevansi allora ai laici, una spezie di preliminari e di testimonianze di penitenza, ma non già confessioni sacramentali (Arduino Cono. T. VII.). ia3i. A pud Castrum Gonterii, di Chatcau-Gontier, nell’Anjou da Juliele di Magonza, arcivescovo di Tours co’suoi sutfraganei. Abbiamo 35 canoni, il 19.° de’quali ordina di far radere i cherici dissoluti, di cui abbiam detto non ha guari, chiamati anche gouliards, senza però dare veruno scandalo. Questi cherici erano razza di gente che non pensavano che a builoneggiare ^ gozzovigliare, cantar canzoni e far versi in onore di quelli da cui erano regalati. Chiamavansi gouliards da certo parassita detto Gouliard, cui dice Silvestro Giraud nel suo Miroir de