388- CRONOLOGIA STORICA alla fine le cose rimasero nel lor pristino stato. Il papa e F imperatore, non si accordarono d’ avvantaggio intorno differenti prelati o scismatici, o bene eletti durante la querela tra il sacerdozio e l’impero. Federico pretendeva pure che il papa desse la corona imperiale al re Enrico suo figlio, ma ricusò il papa dicendo non essere costume di aver due imperatori ad una volta, nè poter dar la corona al figlio ove prima ad essa non rinunciasse il padre. Finalmente si separarono malcontenti 1’ uno dell’ altro. Il papa rimase a Verona, e ivi mori il 25 novembre 1185. n85. Parisiense XVI, nel mese di gennaio, in cui venne da Filippo Augusto ordinato a tutti i prelati raccolti in Parigi di esortare tutti i suoi sudditi a fare il viaggio di Gerusalemme per la difesa della Fede. 1185. Londinense, il 18 marzo. Si reputò cosa più saggia e più conveniente che il re rimanesse nel suo regno per governare i propri sudditi e difendere i suoi stati di quello che mettere a pericolo la sua persona per la difesa dell’ Oriente. n85. Spalatense, di Spalatro in Dalmazia, dell’arcivescovo Pietro, in cui si numerano le Chiese soggette a quell’arcivescovato (Assemani Kal. ant. T. IV-.). • • n 86. Constantinopolitamun, dai patriarchi di Costantinopoli, di Gerusalemme e di Antiochia con ventitré metropoliti alla presenza dell’imperatore Isacco l’Angiolo. Lagnossi Giovanni metropolitano di Cizico che si fossero violati rapporto a lui i canoni intorno 1’ elezioni coll’essere stato dal patriarca di Costantinopoli e dal suo Concilio eletti senza chiamar lui, benché si trovasse colà, cinque vescovi della sua provincia. In quest’occasione l’imperatore con una Novella dichiara nulle quelle elezioni, ed ordina d’invitare a Costantinopoli per le altre avvenire tutti i vescovi che vi si troveranno. Non è duiK|ue vero che sino dal IX. secolo siasi dalla Chiesa abbandonate agl’imperatori le elezioni, come asserisce De