DEI CONCILI 253 855. Valcntinum III, di Valenza nel Delfìnato, adunato dall’imperatore Lotario l’8 gennaio per giudicare il vescovo di quella città accusato di parecchi delitti. Quattordici vescovi delle provincie di Lione, di Vienna e d’Ar-les stesero coi loro metropoliti 23 canoni, di cui i 6 primi spettano a dottrinale. Nel 3.” i vescovi dicono : •> Con-» fessiamo francamente la predestinazione dei malvagi al-» la morte, con questo però che nella scelta di quelli » che saran salvi, la misericordia di Dio precede il loro » merito, e nella condanna di quelli che periranno, il » lor demerito precede il giusto giudizio di Dio ». Essi rigettano poscia siccome inutili, dannosi e contrarii alla verità i quattro articoli di Quicrsi, ed altri diciannove di Giovanni Scotto, ch’era stato da Ilincmar indotto a scrivere sopra materie cui egli punto non intendeva; nondimeno dice Ilincmar nel seguito, che non avea potuto scoprire l’autore di quegli articoli, nel che mostra più artifizio che buona fede (Fleury). Sirmond che fu il primo a pubblicare i canoni di questo Concilio sovra un manoscritto del Vaticano, soppresse questa censura de’quattro articoli di Quiersi, bench’essa si scontri in detto esemplare, giusta l’osservazione di Foggini (SS. Patrum op. selecta de grat. et praed. T. VI. p. 2. p. 4^9)* •' 855. Ticinense o Papiense, di Pavia, nel mese di febbraio. Sull’ inchiesta di Luigi figlio di Lotario furono stesi diciannove articoli per riformare parecchi abusi. Il 12.“ concepito in forma di supplica alì’ imperatore condanna il reo uso della più parte de'signori laici, di applicare senza il consenso del vescovo le decime che si e-sigevano ne’loro territori!, ai privati loro oratorii invece che alle Chiese parrochiali: ciò che noi preghiamo, dicono i prelati, la vostr’autorità di riformare , come contrario alla legge divina ed ai canoni santi: Si presero in questo Concilio, al dir di un moderno, delle saggie misure, onde assicurarsi della verità degli atti tassati di falso » Gran cosa, soggiung’ egli; esse erano conformi ;> alle leggi prescritte da Giustiniano sullo stesso sogget-» to! I padri del Concilio facevano, come lui, dipendere » la validità di que’documenti dalla testimonianza del no-