DEL NUOVO TESTAMENTO 57 Giunge intanto la festa della Pentecoste, ch’era il ,r)0." giorno dopo Pasqua, e 1’ n.° dacché si erano raccolti insieme i discepoli. Il mattino verso l’ora terza ( g.° secondo l’uso nostro) un gran romore simile a vento impetuoso, si fa improvvisamente sentire nell'abitazione in cui si trovavano, e nel tempo stesso vedono scendere lingue di fuoco, cioè a dire fiamme appuntite a guisa di lingue, le quali separate tra loro si posano sopra ciascuno di essi. Sin da quel punto furono eglino riempiti del- lo Spirito Santo, e cominciarono a parlare diverse lingue secondo che questo Spirito ponea loro in bocca le parole. Il romore che avea investita la casa crasi fatto sentire per tutta la città; giacché al loro uscire trovarono gran quantità di persone raccolte davanti l’alloggio. Erano non solamente abitanti di Gerusalemme, ma ebrei o proseliti di nazioni varie , ch’eransi recati in città all’occasione della festa. Rimasero tutti spaventati perchè ciascuno -di loro sentiva cotesti Galilei a parlare la lingua sua propria. Mentre formavano dilferenti conghietture (i) f>er render ragione di questa maraviglia, Pietro alzando a voce dichiara loro e dimostra col mezzo delle Scritture, che ciò è opera dello Spirito Santo, frutto della morte di Gesù da essi crocefisso, e prova della sua resurrezione; per lo che gli esorta a far penitenza, ed a meritar col battesimo e la fede nel nome di Gesù, la remissione de’ loro peccati e il dono dello Spirito Santo. Questa predicazione fruttò la conversione di tremila persone. 11 numero dei fedeli di giorno in giorno si fece maggiore , ed era questa moltitudine così strettamente unita, da non costituire che un solo cuore ed un’anima sola. Ogni cosa era tra essi in comune. Vendevano i loro fondi (i) Tra le varie conghietture una era quella che gli apostoli fossero ebbri, pieni sunl musto , dice la Volgata, sono pieni di mosto. Ma la Pentecoste cadendo nel mete di maggio non era ancora giunta la stagione del mosto, volendovi ancora molto tempo alla vendemmia. Il greco toglie di mezzo questa difficoltà, y\ivx.ìi, [X2/MiTT(i)fUSVOV gV/, dic’egli. Essi son ebbri di vino dolce. Gli antichi .aveano tre Sorta di vino dolce; il pessum fatto con uva mezzo seccata, il defrutum eh’ era un vino ridotto colla cottura alla metà, ed il mulsum composto di vino e di mele • T. I. P. IL*