STORIA CRONOLOGICA do nelle gole dei varchi cinquemila uomini. Quest1 azione seguì 1’8 novembre. Dopo tale vittoria gli Ebrei intenti unicamente ai mezzi di sostenere la guerra, scelsero traessi i più prodi per comandare le piazze e i diversi luoghi della Giudea. Gioseffo, figlio di Gorione ed Anano supremo sacrificatore, ebbero il comando di Gerusalemme; Gioseffo, il celebre storico di cotesta guerra, uomo dotto dell’ ordine dei sacerdoti, fu incaricato del governo delle due Galileo, ed Eleazaro capo di coloro che chiamavansi i. Zelatori s’ebbe quello dell’ Iturea. Sestio Gallo morì indi a poco ( Tac. llist. /. V, c. io.) e Floro fu ucciso. (Gioseffo de vita sua) Nerone dall’Acaia, ove allora trovavasi, inviò Vespasiano per surrogare il primo. Tito, figlio di Vespasiano partì nel tempo stesso per ordine di suo padre, onde condurgli d’Alessandria in Siria la quinta e decima legione. Le quali mentre erano in marcia per Antiochia, Vespasiano raccolse in fretta intorno la città tutte le truppe soggette al suo governo, e quelle dei regni circonvicini sommessi ai Romani. 67 Dell’ Era Volgare. Tito giunse nel corso dell’ inverno colle sue legioni a Tolemaide, ove erasi recato ad aspettarlo suo padre. Vespasiano trovandosi allora alla testa di sessanta mila uomini , pose l’assedio il 4 magg'° ad Jotapate, ove comandava lo storico Gioseffo , prese d’assalto la piazza in capo a quaranta giorni, la diede alle fiamme, e accordò la vita al comandante cui tuttavia rat-teueva prigioniero. Poscia investì Tiberiade che gli aperse le porte, malgrado i sediziosi, e per l’intercessione del re Agnppa venne preservata dall’ incendio. Tarichea che resistette all’assedio fu ridotta in cenere. La stessa sorte provò Gamale il 23 ottobre do soprannome, contro a Tito che gli fece promettere salvezza di vita ov’egli si arrendesse. Fatto da lui sembiante di accettare l’offerta, riparò nottetempo co’suoi in Gerusalemme. Ivi non più rinvenne i Cristiani, i quali vedendo avvicinarsi la sua rovina predetta dal Salvatore se n’erano allontanali, seguiti dai più assennati tra i primarii citta- Giovanni di Giscala difendeva