Distruzione di Tarsatica 29 Erico. Il quale, reduce dalla superba vittoria riportata sopra gli avari (796) mosse contro i liburni, cingendo d’assedio la città di Tarsatica. Gli abitanti, perduta ogni speranza di salvezza, ricorsero ad uno strattagemma o per dir meglio al tradimento: proposero al duca di farlo loro signore se fosse entrato nottetempo con alcuni de’ suoi nella città; ed egli, seguito da un centinaio di scelti guerrieri, v’entrò. Ma come fu dentro le mura, i tarsaticensi, chiusagli alle spalle la porta, lo assalirono, coi suoi guerrieri, da ogni parte, e lo lapidarono; per la qual cosa Carlo Magno, dopo essere stato incoronato a Roma imperatore romano, fece incendiare e distruggere Tarsatica nell’anno 800. Ridotta in cenere la città e dispersi che furono gli abitanti, il paese venne annesso alla Carnia, ch’era governata da un conte; ma morto Carlo Magno e suo figlio Lodovico il Pio, dopo la divisione dell’impero franco nei tre regni di Francia, Italia e Germania, le rive orientali dell’Adriatico, compresavi la nostra terra, entrarono a far parte del regno tedesco.