DEL NUOVO TESTAMENTO ,7 alcuni soldati i quali si gettarono al primo di lui cenno a colpi di bastone sulla moltitudine e ne offesero gran numero. Gli Ebrei nel fuggire lo caricarono d’ ingiurie, d’imprecazioni , e minacce, e Pilato non fu quindi innanzi che l’oggetto della pubblica avversione. Era forse questo il solo punto intorno il quale si accordassero i sentimenti degli Ebrei. Divisi in sette di Farisei, Sadducei, Erodiani, Essenii, partigiani di falsi Messia che si presentavano con pretesto della generale espettazione della prossima venuta di un liberatore, e dilaniati da fazioni che mancavano sovente di soggetto : tal era la loro situazione quando Gesù Cristo abbandonò la sua patria, ed uscì dal-l’oscurità delle pareti paterne per comunicarsi agli uomini. 3o Dell’ Era volgare. Giovanni ritirato sin dall’ infanzia nel deserto, predicava a quel tempo la penitenza, e battezzava a Bethabara (la Volgata porta Bethania) sulle sponde del Giordano nei dintorni di Gerico. Egli avea intrapresa la sua missione l’anno i5.° del regno di Tiberio. Era questo Ìiresso gli Ebrei un anno di giubileo, la cui solennità ce-ebravasi il io del mese thisri con un rigoroso digiuno chiamato il digiuno di espiazione. Credesi essere stato questo il giorno scelto da Giovanni per cominciar la sua missione, il cui oggetto era di annunciare un giubileo di nuova spezie, figurato dai precedenti, e che dovea essere salutifero non solamente agli Ebrei ma anche a tutte le altre nazioni. Giovanni nella sua condotta ritraeva la vita,, austera degli antichi profeti. Il suo vestito era all’ incirca come quello di Elia, un tessuto di pelo di cammello con una cintura di cuoio alle reni. Viveva di mele salvatico e di cavallette, nutrimento comune in parecchi luoghi del-1’ Asia (i). Molti lo riputavano il Messia, la cui venuta (i) 35 Gli Europei, dine Niebuhr (Descriz. dell’ Arab. p. 2^2.) non « comprendono come gli Arabi mangiar possano con gusto le cavallette, « alla guisa stessa in cui gli Arabi che non ebbero consorzio coi Cri.stia-”.ni non vogliono credere per parte loro, come per«*questi ultimi possano 33 essere un cibo delizioso le ostriche, i granchi, i capretti, i gamberi ecc. 33 Eppure questi due fatti sono egualmente certi. In tutte le città di 33 Arabia da Babelmandel sino a Basra, si portano le cavallette infilzate 33 al mercato, ed io vidi sul monte Sumara un Arabo, che ne avea riem-33 piuto un sacco. Vengono apprestate in più forme ...» Quando gli T. I. P. II.a a