DEI CONCILI i59 partigiani di san Cirillo (Socrate, Baluze, Tillemont). Pagi muove dubbio su questo Concilio, ma la sua realtà viene dimostrata dal p. Mansi. 4^2. Antiochenum, ad oggetto di pacificare tra loro san Cirillo e Giovanni d’Antiochia. Ciò non si-ottenne se non nell’anno seguente (Pagi, Tillemont). 433 * Zeugmatense, di Zeugma in Siria, ove san Cirillo viene riconosciuto per ortodosso senza voler condannare Nestovio, e senza rompere la comunione con Giovanni di Antiochia (Tillemont). 433. Romanum, da papa Sisto, il 3i luglio per l’anniversario della sua ordinazione. Vi fu ricevuta la nuova della pace conclusa tra san Cirillo, e gli Orientali (Tillemont). 435. Anazarbicum, di Anazarbe, tenuto da Massimi-no metropolitano della seconda Cilicia. I vescovi di questa provincia, eccettuato Melecio di Mopsueste, sull’ esempio di Teodoreto rientrano sotto l’ubbidienza di Giovanni di Antiochia, ed accolgono la pace da lui fatta con san Cirillo; però senza approvar gli anatemi di quest’ultimo. Baluze mette questo Concilio nel 433; ma dimostra Pagi esser esso dell’ anno 435. 435. ' Tarscnsc, tenuto da Elladio, metropolitano della prima Cilicia, in cui i prelati di questa provincia ricevono solennemente il Concilio di Efeso, anatemizzano Nestorio, e adottano la pace stabilita tra san Cirillo e Giovanni di Antiochia. Pagi prova contra Baluze che questo Concilio appartiene all’ anno 435, e non al 4^4- 435. Antiochenum. Vi si lesse e fu approvata un’opera di Proclo di Costantinopoli contra Teodoro di Mopsueste. Aggiunge Liberai che un certo diacono appellato Basilio portò quest’opera san Cirillo d’Alessandria, da cui ricevette in cambio i libri da lui composti contro Diodoro di Terso c Teodoro di Mopsueste, e che Basilio T. I. 4