DEI CONCILJ Ma il Pagi fa vedere eli’essendo posteriore alla morte di Sigerico accaduta nel 522, ed anteriore alla presa del re Sigismondo di lui padre, esso appartiene all’anno 523. 523. Juncensc, di Junque in Africa, a cui san Fulgenzio presedette sul finire dell’anno. Pagi prende sbaglio rapportando questo Concilio all’anno 524 (p. Mansi). 524. Saffetanum, di Sufiete in Africa, a cui san Fulgenzio per modestia fece presedere il vescovo Quod-vultdeus, che gli avea contesa la presidenza al Concilio di Junque. 524. Arelatense, il 6 giugno, a cui presede san Cesario seguito da dodici vescovi. Vi si fecero 4 canoni. 525. Carthaginense, il 5 febbraio. Bonifacio di Cartagine alla testa di sessanta vescovi, rese grazie a Dio per la pace renduta alla Chiesa d’Àfrica. Vi si lessero gran numero di canoni, e si confermò l’antica reggenza della Chiesa d’Africa, secondo la quale ciascuna provincia avea il suo metropolitano, che veniva qualificato per primate 0 vescovo della prima sede, c tutte riconoscevano il vescovo di Cartagine a loro capo. L’abate Pierre presentò un’ istanza al primate di Cartagine Bonifacio ed a tutta 1’ assemblea per la libertà del suo monastero, cui Liberai, vescovo della prima sede di Bisacene pretendeva sottomettere alla propria autorità, perchè era esso posto entro la sua provincia; pretensione ch’egli avea spinto sino a scomunicare 1’abale e i suoi monaci, malgrado la protesta eh’ essi facevano di non dipendere se non dal primate d’Africa, e malgrado le prove eli’essi ne producevano. Liberat scritto avea a Bonifazio, ed al suo Concilio di non attentare contro i canoni, i quali prescrivevano che i monasterii fossero sommessi ai vescovi di quelle diocesi in cui 'essi erano situati. Ma Bonifacio gli rispose , che non si dovea sotto pretesto di mantenere gli antichi canoni, annullare diritti così bene stabiliti. Per conseguenza si fece il seguente decreto: Erunt igilur o-mnia umilino monasteria, sicut semper Jucruut, a con-