DEI CONCIU , i43 382. Costantinopolilanum , al principio della state per calmare le divisioni, particolarmente in Antiochia, ove era stato eletto vescovo Flavian'o nel Concilio di Costantinopoli l’anno 381, vivente ancora il vescvo Paglino. Avvi una lettera di questo Concilio afrli occidentali, in cui è egregiamente esposta la Fede della Trinità e della Incarnazione (Fleury ). t • 382. Ròmanum IX, donde papa Damaso e i vescovi d’ occidente indirizzarono le loro lettere sinodali a Paolino d’Antiochia senza scrivere a flaviano (Fleury). 11 Mansi inclina a riportare questo Concilio al mese di settembre, 0 di tfttobre 383. * 3fi3. Costantinopolitanum, ove Teodosio aduna tutte le sette scismatiche nel'mese di-giugno colla mifa di riunirle alla Chiesa. Vi si trovarono i capi degli Ariani, quelli degli Eunomii e quelli dei Macedoni. Si stùdio di ricondurli" alla Fede Cattolica,-ma nulla fu capace di vincere l’ostinatezza di quegli eretici; ciò che indusse 1’ impe» ratore a bandire contro essi una leggp, eh’ è 1’ li.“ del Codice Teoflosiano. . 384. od all’ incirca. ~BurdigaIen.se-, di Bordeaux, contro j Priscillianisii. Priscilliano appellò da questo Concilio all’imperatore Massimo, e i vescovi ebbero la debolezza di comportarlo; mentre doveano, dice Sulpizio Severo, condannarlo .in contumacia, 0 riserbare tale giudizio ad altri véscovi, e non lasciare all’ imperatore la sentenza dei. delitti sì manifesti. Massimo a richiesta il’ Itacio e contro la. promessa fatta a san Martino , condannò a morte Priscilliano con alcuni de’suoi seltarii. Qualche tempo dopo san Martino comunicò cogli Itacii per non disubbidire a Massimo, e per salvare la vita ad alcuni sciàgurati che andavano ad essere scannati. San Martino, dice Sevgro Sulpizio , ci confessava tratto tratto piangendo, eh’egli" provava una diminuzione di potere pel liberare gli ossessi, a colpa di tale malaugurata comunione, in cui erasi per un momento impigliato. T. I. ' , 3 •