I DEL NUOVO TESTAMENTO io5 rusalemme infinità di Ebrei da ogni parte. Fu allora clip Tito per effetto non già di destino, ina della divina .sapienza, fece attaccare la città onde prendere per così dire in rete tutta la nazione. Eleazar non credette poter dispensarsi dall’aprire a questa moltitudine le porte del Tempio. Ma le genti di Giscala introdottesi tra la folla, appena entrate lucicar fecero le armi che tcncano nascoste sotto la veste, c s1 impadronirono dell’interno del Tempio. Quivi vissero delle oblazioni ed altre cose consacrate a Dio come le prime, e con tanto poca circospczione e riserva di non prendersi cura di purificarsi, immergendosi persino nell’ebbrezza. Ben presto le provigioni del Tempio furono consumate mo,ntando quelle genti al numero di ottomi-laquattrocento, sicché per sussistere cominciarono a sac-cheggiar la città. Intanto Tito la stringeva siffattamente, che avendo 4 co’suoi arieti praticato una breccia, vi entrò il 28 del mese xantico, ossia aprile, e si trovò padrone di tutta la parte settentrionale sino al torrente di Cedron. Ma da questo lato Gerusalemme avea uno triplice muro. Tito prima di andar oltre, spedì lo storico Gioseffo a fare agli ebrei proposizioni di pace, le quali essendo state rigettate, quattro giorni dopo i Romani espugnata la seconda cinta pe-'£■ netrarono nella città nuova sino alla fortezza Antonia. Ma gli Ebrei 'li costrinsero quasi allo stesso tempo di ricaval-care il muro da essi testé preso. Vi vollero quattro giorni di immensi sforzi e travagli per ricuperare il terreno perduto. Nuova deputazione di Gioseffo agli assediati per indurli ad arrendersi. Egli adoperò secoloro tutta la siia eloquenza che non era mezzana, usando alternatamente e preghiere e minacce e promesse ; ma nulla valse a farli piegare. Tanta ostinazione non era a dir vero che la col-$ pa dei capi della sedizione , ai quali 1’ enormità de’ propri delitti non permetteva sperare perdono. Il popolo vedendo che di giorno in giorno trascorreva in miseria, ab-: borriva cotesti scellerati nè osava loro far fronte. Molti però furtivamente sottrattisi alla loro tirannide si diedero in un colle proprie famiglie a discrezione del generale romano, che loro permise di ritirarsi ove meglio ad essi I paresse. Ma Simone e Giovanni di Giscala accoltisi della T. I. P. IL* 7 *