DEI CONCILI 4¿3 1262. Apud pontem in Hibernia, nel mese di gennaio da Patrizio Oseanlan arcivescovo d’Armach, ove si fecero parecchi statuti sulla disciplina, che non pervennero sino a noi. Questo Concilio in Wilkins ha la dstla di lunedì 18 gennaio 1262. Ma in quest’ anno il 18 gennaio cadeva in mercoledì e l’anno susseguente in giovedì. 1262. Coprinìaccnse, di Cognac, da Guglielmo de la Roue arcivescovo di Bordeaux. Si fecero sette articoli di cui il terzo è per astringere i signori a prendersi il temporale degli scomunicati onde obbligarli a rientrare nella Chiesa. 1263. Dallo stesso arcivescovo in luogo innominato. Si fecero sette altri articoli di cui il secondo contiene che quegli che avrà sofferto scomunica per un anno sarà riputato eretico e come tale denunciato, locchè tendeva a sottoporlo alle pene temporali portate contra gli eretici dalle leggi, giusta l’osservazione di Fleury. In questi due Concilii al pari che nelle rimostranze fatte dai vescovi al re san Luigi nel 1263, si veggono le massime del clero sulle scomunicazioni così" frequenti a quel tempo. San Luigi pensava diversamente da loro (Vedi Fleury). 1263. Parisiense XXXIII, il 18 novembre. L’arcivescovo di Tiro legato di santa Sede, ottenne la centesima parte delle rendite del clero di Francia per 5 anni pei bisogni di Terra-Santa. Si può rapportare a quest’assemblea la domanda fatta dai prelati a san Luigi, giusta de Joinville, d’ingiungere agli uffiziali di giustizia di obbligare coll’apprendimento de’loro beni gli scomnnicati a farsi assolvere dopo l’anno e il.giorno, senza permettere ai giudici di' far conoscenza del motivo della scomunica. Il re rispose che volontieri darebbe quest’ordine rapporto a quelli che fossero convinti dall’esame dei giudici di aver fatto torto alla Chiesa 0 al loro prossimo ma non altrimenti « giacché sarebbe contra ragione, sog-« giuns’egli, eh’ io costringessi a farsi assolver coloro, ai » quali farebbero torto gli ecclesiastici stessi * :