DEI CONCILI 447 servanza di quelli eli’ erano stati compilati dal Cardinal Gentil legato di santa Sede (Peterfi Coite. Huiig.) i3io. Utincnse, d’Udine nel Friuli, il 9 febbraio da Ottoboni patriarca di Aquileia. Si confermò lo statuto del Concilio di Aquileia tenuto nel 1307. (p. Mansi òuppl. i3io. Coloniense, da Enrico di Virnemburgo, arcivescovo di Cologna e tre vescovi il 9 marzo e i 2 giorni successivi. Si bandirono statuti in ventotto articoli più propri a far conoscere i disordini allora regnanti di quello che a ripararli, poiché non si adoperano che censure da lunga pezza spregiate. Ordina il vigesimo terzo che si cominci 1’ anno a Natale giusta 1’ uso di Chiesa romana, ma ciò va inteso dell’anno ecclesiastico. 11 civile moveva ancora dalla Pasqua, ciò che allora chiamavasi lo stile' di corte. i3io. Saltzburgcnse , di Saltzburgo, in quaresima dall’arcivescovo Corrado legato di santa Sede, e sci vescovi per regolare il pagamento della decima chiesta dal papa per anni due c per ispiegare alcuni statuti dei Con-cilii precedenti. Si lesse in particolarità la bolla di Clemente V che modera quella di Bonifazio Vili. Clericis laicos. Questo Concilio è diviso a torto in due dall’ ab. Labbe. i3io. Trevircnse, dall’arcivescovo Balduino di Lu-xemburgo fratello dell’imperatore Enrico VII, il 28 aprile. Si pubblicarono cenquattordici statuti, di cui il novan-tesimosesto vieta di confessarsi ad altro prete che al proprio curato, eccettuati cinque casi ivi espressi ( Eclit. Feti. T. XIV, Cono. Geriti. T. IV e Histor. Diplotn. Trevir. T. II.). i3io. Moguntinuni, da Pietro arcivescovo di Magonza, p 11 maggio e i 2 giorni successivi. Si fece un sunto dei Concilii precedenti e si versò d’ordine del papa sul-T. I. 22