DEI CONCILI 433 Giovanni Veccus cui essi riguardavano quale autore della riunione coi Latini. Essi non guari dopo lo fecero esiliare dall’imperatore Andronico attaccatissimo allo scisma , malgrado quanto avea fatto per la riunione con suo padre l’aleologo. 1283. * Constantinopolitanum alterimi, sotto il patriarca Gregorio di Cipro, alla domane di Pasqua, ove furono condannati tutti i vescovi Latini e Greci che avea-110 avuto parte alla riunione delle .due Chiese (p. Mansi T. III.), Questo Concilio vien posto dal p. Possines nel 1284 e forse con ragione. 1284. Mel/itanum, di Melfe, il 28 marzo. Si fece una costituzione divisa in nove articoli, il primo de’quali per obbligare i Greci del regno di Sicilia ad aggiunger nel simbolo la paroJa Filioquc. Il terzo è contro i Latini originarii che si maritassero essendo negli ordini minori , e che poscia senza rinunciare al matrimonio si facessero innalzare agli ordini superiori col dire di voler osservare il rito greco. Il quarto è contra i collatori che per ispi-rito di avarizia davano a quelli di rito Latino preti Greci, e reciprocamente ai Greci preti Latini secondo che questi ministri poneano a cottimo i loro proventi. Condannò il Concilio abusi siffatti, e li proibì sotto gravi pene ( p. Mansi Suppl. Cono. T. III. ). 1285. Laiicisciense, di Lencici, in Polonia, il 6 gennaio, in cui l’arcivescovo di Gnesne con quattro vescovi scomunicò Enrico IV, duca di Slesia per essersi impadronito di tutti i beni del vescovo di Brcslaw, e di tutte le decime del clero. 1285. Constantinopolitanum, nella Chiesa di Nostra Signora di Blatiuernes. Vi fu condotto Veccus, il quale sostenne pervicacemente che giusta la dottrina dei Padri dir si poteva che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio. 1286. Regiense , di Riez, il 14 febbraio, da Rostaing