DEI CONCILI 369 ii36. Nortìiarnptonicnse, in Northumbria, il 29marzo, convocato dal re Stefano. Fu eletto l’arcidiacono Roberto suo congiunto per coprire la sed.e d’Excester vacante per la morte di Guglielmo di Waravast. Si nominò pure a due abazie. Gli Editori de’ Goncilii s’ingannano rapportando questo all’anno 1133, poichò il re Stefano non venne riconosciuto che sul finir dell’ anno 1135. 1136. Burgerne, di Burgos, nel mese di ottobre da Guido Cardinal legato venuto in Ispagua per introdurre il rito romano negli ufficii divini e per riconciliar tra loro i re di Navarca e di Castiglia, eh’erano in guerra (Pagi ad hunc an. e Edit. Fcn. T. XII.). 1137. Melfense, nel luogo nominato Lago-Pesole, presso Melfe, il 18 luglio, in cui l’imperatore Lotario assistito da parecchi vescovi, riconciliò l’abate e i monaci di Monte-Cassino con papa Innocente IL 1138. Londinen.se, il i3 dicembre, dal legato Alberico, assistito da diciotto vescovi e circa trenta abati. Si fecero 17 canoni tratti la più parte dagli ultimi Concilii ( Wilkins. ). i.i3g. LATERANENSE II, decimo Concilio generale, sotto Innocente II, il 20 aprile. Vi si trovarono circa mille vescovi. L’oggetto precipuo di questo Concilio era la riunione della Chiesa. Nel preloquio tenuto dal papa all’aprirsi di quest’assemblea egli pronunciò le seguenti rimarchevoli parole : » Voi sapete che Roma è la capita-r> le del mondo, che le dignità ecclesiastiche si conferi-» scotio col permesso del romano pontefice, come a tito-» lo di feudo, e che senza ciò non puosi possederle Ie-» gittimamente » (Chron. Mauriniac.). Questo paragone delle dignità ecclesiastiche coi feudi non erasi udito per l’innanzi , e doveva sorprendere colla sua novità. Poscia si fecero 3o canoni che souo quasi quegli stessi del Concilio di Reims del u3i, ripetuti parola a parola, ma altrimenti disposti. Nuovo però ò il 29.0 che proibisce l’uso in guerra della balestra. Ciò prova che a quel tempo