100 CRONOLOGIA STORICA un successore. Viene a furia di sassate obbligalo a dileguarsi e fa ritorno ne’ propri stati. La sua partenza fu il segnale di una rivolta degli Ebrei contro i Romani. I banditi eh’ erano spaventati dalla sua presenza, penetrando furtivamente nel castello di Massada presso le rive del lago Asfaltide, vi si stabilirono dopo aver trucidata la guarnigione postavi dai Romani. Circa il tempo stesso Eleazar figlio del gran sacerdote Anano, giovinastro ardito, e allora preside al Tempio, persuase i sacrificatori di Gerusalemme di non accettar altre vittime oltre quelle degli Ebrei, astenendosi dall’offerirne per l’imperatore e pei Romani , come erasi praticato sin allora. I principali della città, vedute le conseguenze di questo attentato, ne avvertirono col mezzo di deputati il prefetto, che dimorava a Cesarea, non che il re Agrippa, pregandoli entrambi di inviar prontamente truppe per ispegnere nel suo nascere la sedizione. Floro che nel disordine trovava 1’ impunità non fece alcun conto di tale avvertimento. Agrippa inviò alla volta di Gerusalemme tremila uomini a cavallo, i qua- li favoreggiati dai cittadini più distinti e più saggi, si resero padroni della città alta contro Eleazaro, e la sua fazione occupante il Tempio, non che la città bassa. V’ ebbe allora tra i due partiti un sanguinoso combattimento durato per sette giorni, ove la perdita fu a un dipresso eguale dall’una e l’altra parte. Ma i sediziosi essendo stati rinforzati dai sicarii od assassini , presero la città alta il i4 agosto, incendiarono la casa del pontefice Anano padre del loro capo, non che i palazzi di Agrippa e di Berenice, e stesero l’incendio sul tesoro degli archivi!. Con ciò aveano essi di mira di distruggere tutti gli atti contenenti le obbligazioni dei privati, e trar quindi al loro partito i falliti. Tre giorni dopo essi presero la fortezza Antonia e la ridussero in cenere : il 6 settembre seguente penetrati nell’alto palazzo, misero a morte il pontefice Ana-no, verificando in tal modo la predizione fatta loro da san Paolo nel Sanhedrin. La guarnigione romana erasi ritirata nelle tre torri vicine. Quando da Eleazar capo del Tempio le venne intimato di arrendersi, essa non richiese che salvezza di vita, la quale le venne promessa, benché poi non se ne abbia attenuta la parola.