DEI CONCILI 3i3 stesa una professione di Fede contenente che il pane e il vino si convertono in corpo e sangue di G. C. mercè la consacrazione, con anatema contro chiunque a ciò discredesse (Fleury. ). Pagi Io riferisce all’anno iotì3 del pari che Bessin. io55. Narbonense, il i.° ottobre ^ di sei vescovi, i quali dichiararono scomunicati gli usurpatori dei beni ecclesiastici d’Ausonne (D. Vaissette). 1055. o all’incirca. Andegavensc, contra Berengcr. L’ anno'e il mese ne sono incerti (Pagi). 1056. Composteìlanum, il i5 gennaio, ove si fecero regolamenti eccellenti intorno la disciplina (Pagi.). io56. Landavense , di Landaff, nel paese di Galles, in cui fu scomunicata fa famiglia reale, per oltraggio recato al vescovo di Landaff (Wilkins.). 1056. Tolosanuin III, il i3 settembre, di diciotto vescovi. Si fecero i3 canoni per abolire la simonia, e Ì,rescrivere il celibato agli ecclesiastici, onde impedire ’ usurpazione dei beni di Chiesa e provvedere a diversi abusi. 1057. Colonicnsc, per la riforma del clero. Baldui-no conte di Fiandra si riconciliò, per la mediazione di papa Vittore, col giovane re Enrico IV (Cono. Gemi.). 1057. Romanum , il 18 aprile, da Stefano IX, appellato generale, in cui tra le altre cose fu scomunicato Guifreddo di Narbona da Vittore II, per delitto di simonia, come prova Vaissette ( Hist. de Langued. Tom. IL pag. 198.). 1057. * Apud Fontanetum, di Fontaneto, diocesi di Novara, da Gui de Velate arcivescovo di Milano alla testa di gran numero di prelati e di cherici, in cui sco-muuicaronsi il diacono Arialdo, e Landolfo di lui compa-