DEL NUOVO TESTAMENTO 89 la Volgata) sotto la scorta di un centurione chiamato Jules. . A Limira,* città marittima di Licia (la Volgata dice Li-stri in Laconia eh’ è ben lungi dal marfc ) egli venne trasportato con tutto l’equipaggio in un vascello di Alessandria, che iacea vela per l’Italia. Fattasi lenta la navigazione per la contrarietà dei venti, si giunse, non senza fatica al luogo chiamato Bei-Porti presso la città di Labca o Talassa al mezzodì dell’ isola di Creta. Era allora il settimo mese ebreo thisri , che corrisponde a quelli di settembre ed ottobre. Paolo consigliò ai dar P ancora per ivi passare il verno , prevedendo sovrastare grave pericolo a progredire in quella stagione il viaggio. Non gli si diede retta, ed accadde quanto aveva predetto: indi a non molto sollevossi orrilyle procella che oscurò talmente il ciclo, che per lo spazio di ¡4 giorni non si videro nè il sole nè le stelle. Paolo confortò l’equipaggio costernato, assicurando che quel Dio a cui serve , gli concedette in visione la salvezza di • tutti i suoi compagni di viaggio, eli’erano in numero di .276. Finalmente rottosi il vascello contro una lingua di terra , gli uni si salvarono a nuoto, gli altri sui rottami del legno, e tutti giunsero all’isola di Malta, di cui il governatore Publio e gli abitanti gli accolscró molto umanamente. Fu prima lor cura di accendere ùn gran fuoco per asciugarli e riscaldarli. Una vipera sbucala da un cespuglio die Paolo avea gettato sul braciere, gli avvinghiò la mano, e vi rimase attaccata. Paolo scrollò il serpente sul fuoco senza riportarne alcun danno, c venne dai barbari tenuto per una divinità. Intanto si rinnovavano le turbolenze in Giudea. Un editto di Nerone carpito da Burro suo governatore ad istanza dei Sirii di Cesarea, avea privato del diritto di cittadinanza romana gli Ebrei stabiliti in colesta città. Ciò diede occasione a coloro che s’ erano sparsi per tulla la provincia, di sollevarsi. Ben presto essa fu inondata di fuorusciti , i più terribili de’quali erano i Sicarii, così detti perchè tenevano sotto la veste una scimitarra ricurva all’ uso persiano. Maestri nell’ infìngersi , s’ insinuavano in tutte le adunanze ov’ eravi calca , e commettevano omicidii, dei quali mostravano poscia di sentire la mag- T. I P. li.» 6 *