DEI CONCILI 3o5 gonza pochi giorni dopo Pasqua. Si rinnovarono antichi canoni e nuovi si aggiunsero (Cono. Genti. T. III.). Pagi colla scorta di Ermauno il Contratto mette questo Concilio nel io35. 1037. Trevirai se, di Treviri, il 20 ottobre per la traslazione delle reliquie di san Materno ( Cono. Geriti. Tom. III.). 1038. Italicum, forse di Roma, in cui il papa depo-sc Ariberto arcivescovo di Milano, per aver ricusato di dar soddisfazione all’imperatore Corrado da lui oltraggiato nell’ assembk^ di Salona e che per questa ragione l’a-vea posto sotto custodia del patriarca di Aquileia ( p. Mansi Suppl. T. I.). io3g. o io.^o. Bomanum, in cui papa Benedetto IX, impone a Bretislao duca di Boemia di costruire un’ monastero a proprie spese per aver asportate da Gnesne nel saccheggio ivi avvenuto le reliquie di san Adalberto e trasferite a Praga (p. Mansi). 1040. Venetum , di Venezia, alla presenza del duca Flabanico, nel quale si fecero parecchi canoni di cui non altro abbiamo che i sommarii. In uno di questi canoni lìssavasi 1’ età del diaconato a 26 anni, ed a 3o quello del presbiteriato (Eclit. Ven. T. XI.). 1041. Si tennero quest’anno in Francia parecchi Con-cilii, in cui venne stabilita la tregua di Dio, la quale ordinava che dal mercoledì sera sino al lunedì mattina nessuno torrebbe nulla per forza, nè si vendicherebbe di veruna ingiuria, nè pretenderebbe pegno in cauzione. Era-si decretato che chiunque vi contravvenisse pagasse la composizione delle léggi come reo di morte 0 fosse scomunicato e bandito dal paese. Si erano già fatti de’ tentativi per ¡stabilire questa convenzione, ma essa non fu in fiore che nel \o^\. Uno dei Coiiciiii di cui parliamo fu quel- lo tenutosi nella diocesi di Elne nella prateria di Tuluje, a 3 miglia da Perpignano da Guifreddo arcivescovo di