DEI CONCILJ 267 fece giudicar di nuovo pei delitti dei quali i vescovi non aveano potuto far conoscenza, c fu condannato a morte. Carlo non osò di mandare ad esecuzione questo giudizio. Gli furono soltanto cavati gli occhi, e fu tale la trista fine della forzata sua ordinazione. 874. Duziacense, di Douzi-les-Prcs nel territorio di Mouzon,il i3 giugno. Si scrisse una lunga lettera ai vescovi d’Aquitania contra due abusi frequenti a quel tempo, i matrimoni incestuosi e l’usurpazione dei beni ecclesiastici. 874. Ravennatense, di Ravenna, da papa Giovanni Vili, composto di settanta vescovi. Ebbe ivi termine una contro-versione tra Orso Partecipazio doge di Venezia, c Pietro patriarca di Grado. Quanto all’ epoca di questo Concilio seguiamo Pagi e De Rossi. Sembra però eh’ esso siasi tenuto più tardi, poiché Andrea Dandolo lo riporta dopo la morte dell’ imperatore Luigi II. A giudizio di Muratori questo Concilio potrebbe essere lo stesso di quello del 877. 874. Remense, di Reims, nel mese di luglio. Iline-mar pubblicò un regolamento in cinque articoli pei preti della sua diocesi. 875. Romanum, sul finire dell’anno, in cui papa Giovanni Vili, propose di eleggere ad imperatore il re Carlo il Calvo, lo clic venne accettato (p. Mansi Suppl. T. I.). 876. Ticinense, di Pavia, nel mese di febbraio da An-spert arcivescovo di Milano e diciassette vescovi d’Italia, in cui fu riconosciuto per imperatore Carlo il Calvo che era presente, e incoronato da Giovanni Vili, il 25 dicembre precedente. Questo principe pubblicò in tale Concilio o dieta un capitolare diviso in venti articoli (Edit. Ven. T. IX.). 876. Romanum, verso la metà di aprile, in cui papa Giovanni Vili, assegnò a Formoso vescovo di Porto