DEI CONCILJ 35g montò dappoi senza far l’atto che si pretendeva da Ini ( Wilkins). ii 16. Lingoncnse, celebrato in aperta campagna, tra Lux e Thil-Chàtel, diocesi di Langres, oggidì Dijon, a una lega da Bezc 1’8 giugno, da Guido arcivescovo di Vienna. Oggetto di questo Concilio furono i ladronecci che vernano commessi principalmente rapporto ai beni ecclesiastici. L’arcivescovo di Vienna tenne un discorso sì patetico clic i popoli inteneriti sino alle lagrime giurarono di condurre in avvenire vita moderata c pacifica. Fu detto che le reliquie asportate dall’abazia di Beze, tra le quali la principale era quella di san Prudente martire, operassero miracoli così evidenti e ben provati che essendosene fatto dar conto da Ugo li, duca di Borgogna, fece questi conoscere la sua indignazione a quelli che gli attribuivano all’interessata sopercliieria dei monaci di Beze (Edit. Feti. T. XII.). 1116. Dwioncnse, di Dijon, dallo stesso. Venne ordinato ai canonici regolari di san Stefano di ritornare a quella Chiesa da essi abbandonata per andar a vivere nella solitudine. Questo Concilio è verisimilmente quello stesso di cui parla la Cronica di Bonneval sotto l’anno 1017, senza accennarne veruna particolarità (Edit. Fai. Tom. XII.). 1117. Mediolanenscf di Milano, tenuto dall’arcivescovo Jourdain, verso la fine di febbraio. Questo Concilio ebbe luogo in una prateria chiamata il Broglio. Si eressero due palchi, sopra uno de’quali stavano i vescovi, gli abati ed altri sacerdoti inferiori: sull’altro i consoli co’ loro giureconsulti, e intorno degli uni e degli altri, uua gran moltitudine di cherici, vergini, e laici. Lo scopo di quest’assemblea era la riforma de’costumi. Ciò è quanto ci è noto {Pagi ). 1117. Baicventanum, nel mese di aprile, in cui Pasquale II, scomunicò Maurizio Bourdin, arcivescovo dì