66 CRONOLOGIA STORICA mette in suo luogo Gionata, figlio di Anano, ripigliando poscia il suo cammino per Antiochia. Morte di Filippo il Tetrarca, fratello di Erode Anti-pa, in Guliade sua capitale posta allo sbocco del Giordano nel mar Morto. Contava egli allora 1’ anno di regno , il quale concorreva col ii.a di quello di Tiberio , giusta la vera lezione di Gioseffo. ( Inthf. l. XFlìì .c. \.) Non lasciando egli nessun figlio di Salome, di lui moglie e nipote dal lato paterno ( figlia di Erode-Filippo e di Erodiade) i suoi stati furono uniti al governo di Siria. Salome rimaritossi poscia con suo cugino germano Aristo-bolo , figlio di Erode, re di Calcide, fratello di Agrippa e di Erodiade , dond’ ebbe parecchi figli. I Samaritani vengono sedotti da un impostore il quale li persuade di unirsi ad esso sul monte Garisim , promettendo di mostrar loro i vasi sacri, che al suo dire , Mosè aveva depositati. Pilato al vedere questa truppa eli armati, spedisce contro cavalleria e fanti, che avendo- li attaccati li volsero in fuga. Molti furono fatti prigionieri, e i principali puniti di morte per ordine del prefetto. I capi dei Samaritani sdegnati di tal trattamento portano i loro lagni a Vitellio, governatore di Siria da cui dipendeva quello di Giudea. Essi allegano nel tempo stesso altri titoli di accusa contro Pilato, e Vitellio gli ordina di recarsi a Roma per espurgarsi di tali accuse. Areta re di Petrea non aveva dimenticato l’affronto fatto da Erode Antipa a sua figlia col ripudiarla onde sposar Erodiade. Radunate forze per combatterlo con b'uon successo, gli dichiara guerra, e riporta sopra lui una vittoria che venne riguardata dagli Ebrei, dice Gioseffo ( A liti(f. I. XVI1Ì ,c. 5.) come punizione ben giusta della morte di Giambatista. Erode informa Tiberio della sua sconfitta, e questi ordina a Vitellio di marciar contro Areta , e farlo condurre in ferri a Roma, ovvero di mandargli la sua testa. 37 Dell’Era Volgare. Vitellio , fatta leva di truppe, entra in campagna per recarsi a far I’ assedio di Petra. Ma intesa a Gerusalemme la morte di Tiberio, accaduta il 16 marzo dell’anno 37 dell’Era Cristiana, congeda la sua armata e ritorna in Siria.