DEL NUOVO TESTAMENTO 39 rami d’albero, e tutti a gara esclamano: Osanna (salute e gloria) al figlio di Daviddc ; sia benedetto colui che viene in nome del Signore. Quando fu vicino alla città, nello sguardarla egli pianse sopra di essa , predicendo che per punirla della sua incredulità verrà un tempo sciagu-roso in cui i suoi nemici la circonderanno di trincee-, la chiuderanno da ogni parte, getteranno a terra essa e i suoi figli ospitanti entro le sue mura e non rimarrà pietra sopra pietra. Vedremo in seguito il compimento di tal predizione. Frattanto continuavano le acclamazioni. Gesù a guisa di trionfo in mezzo a questi segni di allegrezza entra in Gerusalemme che al vederlo è tutta commossa. Montato al Tempio s’infiamma il suo zelo alla vista delle profanazioni che bruttavano 1’ abitazione di suo Padre, ne scaccia, come fatto aveva altra volta, tutti i mercanti cd i banchieri ; fa poscia la sua orazione , parla al popolo , raddrizza gli zoppi, rende la vista ai ciechi che a lui prcsentansi , e sul far della sera se ne ritorna coi suoi dodici apostoli inBethania. Avendo colà pernottato, ritorna la domane a Gerusalemme. Sollecitato per via dalla fame s’ accosta ad un fico eh’ era carico di foglie, cerea un frutto e noi trova , non essendo quella , dice la Volgata , la stagione dei fichi. L’ antica versione Sassone dice al contrario che per colà era allora benissimo la stagione dei fichi, e di questa interpretazione che ci sembra la migliore, è suscettibile il testo greco. Gesù maledice 1’ albero il quale si disecca con grande stupore dei suoi discepoli , che ripassando per ivi il giorno vegnente se ne accorsero e lo fecero osservare al loro maestro. Era giorno di martedì impiegato da Gesù, come i due precedenti, ad istruire il popolo nel Tempio coll’ aiuto di diverse parabole. 1 capi e i dottori della nazione riconoscono se medesimi ai tratti con cui essi dipinge la scelleratezza dei suoi nemici, nè però si spaventano dei castighi di cui li minaccia. Studiano di sorprenderlo nelle sue parole, e tosto si presentano gli emissari più accaniti dei Farisei in accordo cogli Erodiani a domandargli con un complimento la statua di Giunone, il popolo gettava i suoi Testiti sul passaggio della Dea.