DELL’ AMERICA 489 L’assemblea rispose con alte grida di: viva il re! viva la religione! viva la costituzione ! Ritornando nella sala, il principe invitò il secretario del consiglio a redigere la forinola del giuramento alla costituzione ed apparecchiare la lista dei membri del nuovo ministero, a fine di presentarla al popolo per ottenerne l’approvazione. 11 re rientrò trionfante e la di lui carrozza fu trascinata dai negri. Affacciatosi alla finestra nel centro del suo palazzo, confermò tutto quello ch’avca il principe promesso in di lui nome; cangiò il ministero, soppresse la censura ed ordinò l’elezione dei deputati alle cortes. Le truppe si dispersero e la gioia si manifestò ovunque nella città. Questa rivoluzione si operò senza effusione di sangue, c la giunta cominciò i proprii lavori, pubblicando un c-ditto per garantire la libertà della stampa. Mei 7 marzo il re fé’ palese l’intenzione di ritornare a Lisbona, accompagnato da tutti i deputati delle cortes che fossero eletti all’epoca della di lui partenza. u La provvidenza, disse sua maestà, avendo accorda- lo a tutte le nazioni europee i benefizii sì a lungo desiderati di una pace generale, dopo una guerra ruinosa, cd avendo permesso lo stabilimento di una base per la felicità della monarchia portoghese , mediante un congresso generale, ragunato attualmente nella mia nobile e leale città di Lisbona, a fine di dare ai regni uniti del Torto-gallo, del Brasile e degli Algarvi una costituzione politica conforme ai principii liberali del secolo attualmente proclamati da tutte le nazioni; avendo riconosciuto che i miei fedeli vassalli, e quelli specialmente del regno di Portogallo, desideravano ardentemente di avere l’intera mia approvazione alla novella costituzione, I10 fatto questa dichiarazione col mio decreto del 24 febbraro ultimo, e mi obbligai di prestare (congiuntamente alla famiglia regale, al popolo ed alle truppe della capitale) il giuramento di osservare e di mantenere la delta costituzione tal quale sarà dalle cortes generali adottata. Giusta una condizione essenziale di questo contratto, il sovrano far deve la sua residenza nella città ove si ragunano le cortes, affinchè le leggi possano senza ritardo ricevere la sua sanzione. Ho quindi risoluto di trasferire di nuovo la mia corte nella